Un Paese di santi e di eroi
o un Paese in guerra con tutto quello che ne deriva? Per chi odia Israele questo è un dettaglio.
Testata:
Data: 25/11/2003
Pagina: 4
Autore: un giornalista
Titolo: Schock in Israele: un soldato racconta le angherie ai chek point
Su "City", quotidiano distribuito gratuitamente a Roma e a Milano, un articolo tratto dalla "benemerita" Agenzia Ansa:


TEL AVIV (Israele). "Non solo con i palestinesi ma perfino con la mia ragazza ero divenuto una bestia ottusa e insensibile", racconta Liran Ron-Forer, oggi studente d'arte a Gerusalemme ma che trascorse tre anni del servizio militare a un posto di blocco nel sud della striscia di Gaza. Il libro si intitola "La sindrome da posto di blocco" e la sua tesi è esplicita: ai soldati israeliani viene dato un potere cosi' totale nei confronti dei civili palestinesi da produrre comportamenti crudeli e odiosi. Tanto che il libro rischia di avere risvolti penali pesanti, perche' vi si descrivono atti catalogabili come crimini di guerra. Sono descritti soldati che lanciano al vento carte di identità di palestinesi per il solo divertimento di vederli rincorrere il documento. Ci sono palestinesi costretti a ululare come cani. C'e' il racconto agghiacciante del trattamento riservato a un uomo con problemi di mente, prima scambiato per un kamikaze, poi schernito. deriso e molestato dai soldati. Il libro ha destato reazioni adirate nel Paese. Il critico Raanan Shaked ha consigliato agli israeliani di non comprarlo e alla magistratura militare di avviare un'inchiesta contro l'autore.
Liran Ron-Forer, che ha fatto per tre anni il miltare, racconta in un libro la sua esperienza, così come lui l'ha vissuta. Curioso che siano solo i Ron-Forer a destare l'attenzione dei media. Noi non sappiamo se quanto descritto è vero oppure no, oppure esagerato o preciso fin nei dettagli. Sappiamo però che in guerra niente è normale e niente è come vorremmo che fosse. C'è l'altra faccia della medaglia, gli attentati, i terroristi che tentano di passare ai posti di blocco. Proprio come quelli destritti da Ron-Forer. Non è facile essere soldato in democrazia. Non è facile esserlo in un paese sotto attacco dal terrorismo.
E' indecente farne delle speculazioni. Ma questa è la stampa europea, bellezza. Che c'è di nuovo?

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