Fra antisemiti e filosemiti
C'è chi trova più pericolosi i secondi
Testata:
Data: 22/11/2003
Pagina: 1
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: Filosemiti a antisemiti
Su Europa del 21-11-2003 Isabella Camera d'Afflitto, studiosa di letteratura araba, ci dice che " l'Europa sta pagando le conseguenze drammatiche di una mancanza di conoscenza e di un disinteresse antico nei confronti del mondo arabo. Senza la volontà di avvicinarsi alle ingiustizie e ai problemi insoluti in Medio Oriente il fossato è destinato ad approfondirsi. Bisognerebbe incominciare dalle scuole, anche nel nostro paese".
Non mettiamo in dubbio le capacità letterarie della signora d'Afflitto. Sicuramente quanto lei afferma può corrispondere al vero. Purtroppo però, mentre i nostri intellettuali si flagellano per colpe presenti e passate, il mondo arabo, invece di avanzare le sue giuste richieste di maggiore conoscenza, ha scelto, per farsi riconoscere, una strada che non ci trova affatto d'accordo. Presentare il terrorismo come biglietto da visita, obbliga noi,mondo occidentale libero e democratico, a rispondere con la maniera forte. E' ovvio che non tutti la pensano così. l'Unione Europea di Romano Prodi, per esempio, continua la tresca con i gruppi terroristici palestinesi finanziandone le attività. Mentre la signora Camera d'Afflitto si augura che le nostre scuole si aprano alla conoscenza del mondo arabo, quelle palestinesi continuano ad insegnare che compito del mondo arabo è uccidere quanti più ebrei e americani possibile. Se poi a tiro capitano anche italiani o inglesi, meglio ancora. La gentile signora ha mai dato uno sguardo ai progammi scolastici di una qualunque scuola palestinese ? Eppure non c'è verso di fermare quel fiume di denaro europeo destinato a forgiare le vergini menti dei futuri terroristi suicidi.
Europa è il quotidiano della Margherita, risorto dalle ceneri del vetusto e defunto Popolo democristiano. Un pastrocchio, dove, insieme agli ex-dc, danno la linea rutelliana giornalisti dalle più svariate provenienze, molti anche dal Manifesto.
Ceneri democristiane, leader ex-abortista, sinistra ex-ultra, tutti insieme per produrre un giornale dove il collante, come nella vecchia DC, è rappresentato dall'attenzione spasmodica verso il mondo arabo. Va da sè che è ben raro trovare accenni critici al fondamentalismo islamico, mentre le analisi su Israele, che definire critiche sarebbe un eufemismo, sono pane quotidiano.
Ma i nostri intellettuali sono fatti così, abituati come sono sempre stati a vedere i buoni da una parte e i cattivi dall'altra.
C'è chi fa anche peggio. Anche se passato sotto silenzio, nei giorni dell'infausto sondaggio UE che ha visto Israele giudicato il paese in assoluto più pericoloso per la pace nel mondo, Claudio Magris, grande esperto di letteratura ebraica mitteleuropea, forse il più grande, pubblicava in prima pagina sul Corriere un editoriale nell quale, dopo avere esecrato come è giusto ogni forma di antisemitismo, si lasciava andare ad una violenta invettiva contro i .... filosemiti. Non solo equiparandoli agli antisemiti, ma, se possibile, caricandoli di improperi tra i peggiori. Non ultimo quello di difendere Israele per tacitare una non bene identificata cattiva coscienza. A corto di mezzi Magris si attacca a quell'infame bugia che consiste nell'identificare chi difende il diritto ad esistere di Israele con la difesa tout court del suo governo. Identificazione che mai e poi mai nessuno si sognerebbe di fare tanto sarebbe grossolana e improponibile. Ma chi vuole attaccare chi difende Israele dai suoi aggressori continua ad usarla come se fosse vera.
Arrivando, come fa Magris, a vedere nei filo semiti una categoria ancora più pericolosa. Che un filosemita, come qualunque altro filo qualunque cosa, possa non essere simpatico ci vuol poco ad acconsentire. Non c'è niente di più urticante dell'adesione cieca pronta e assoluta. Che manca del tutto però sul versante di chi ha a cuore la difesa di Israele e il suo diritto a vivere in pace.
Se il comando ad uccidere ebrei in tutto il mondo non è antisemitismo ci spieghi Magris che cos'è. Una critica alla politica del governo Sharon ?