antisemitismo anche come risultato della disinformazione
Testata: Data: 18/11/2003 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: Ebrei: è un problema di percezione
Le parole pronunciate dal Papa domenica 16 novembre sono un esempio clamoroso ed evidente di quanto sia serio il problema della percezione dell'antisemitismo, e di come questa percezione possa essere alterata dalla disinformazione o dalla manipolazione dell'informazione. Nessuno mette, ovviamente, in dubbio le lodevoli e condivisibili preoccupazioni del pontefice, e la sua tante volte dimostrata sensibilità nei confronti del problema dell'antisemitismo. Tuttavia, il fatto che egli abbia collegato alla condanna del terrorismo antiebraico di matrice islamica (l'attentato alle due sinagoghe di Istanbul) una sua valutazione sulla politica del governo israeliano dimostra che egli stesso sia caduto in questa trappola, che inconsapevolmente talora, altre volte deliberatamente, porta a considerare le due cose come aspetti di un unico problema. Il secondo canale televisivo israeliano ha mandato i suoi inviati ad Istanbul, per parlare con la gente dopo il devastante attentato. Ebbene, vi è chi ha risposto che è colpa degli ebrei se in quell'attentato sono morti anche tanti turchi non ebrei: in buona sostanza, il messaggio è stato: se gli ebrei non esistessero (oppure: se Israele non esistesse) i nostri fratelli turchi musulmani sarebbero ancora vivi. Torniamo rapidamente a parlare anche di sondaggi. Il Corriere della Sera, lo scorso 10 novembre, ha pubblicato i risultati di una indagine fatta in Italia il 6-7 novembre.Ebbene, il 17% degli intervistati ritiene che "sarebbe meglio vhe lo stato di Israele non esistesse, così i palestinesi avrebbero la loro terra e non ci sarebbero più problemi", ed il 14% degli intervistati afferma che "per dare ai palestinesi tutta la loro terra, sarebbe meglio che gli ebrei che stanno in Israele andassero altrove". Parallelamente, il 22% ha risposto che "gli ebrei non sono dei veri italiani", l'8% (sono tanti!) che "gli ebrei dovrebbero lasciaree l'Italia", il 39% che "gli ebrei hanno un rapporto particolare coi soldi", l'11% che "gli ebrei mentono quando sostengono che il nazismo ne ha sterminati milioni nelle camere a gas". Come si vede, siamo in presenza di un miscuglio informe e malefico di pregiudizi, ignoranza, disinformazione, odio, che sono in buona parte la conseguenza diretta di quel che la stampa non dice o dice male, di quel che la scuola non insegna, di duemila anni di predicazione di odio, e di un sommarsi di pulsioni politiche estreme (di destra e di sinistra). E' vero, l'umanità ha bisogno estremo di ponti: l'umanità tutta, non solamente i due popoli vicini e nemici che convivono in Palestina. Ma per costruire ponti bisogna che essi abbiano la possibilità di poggiare su pilastri solidi ad entrambe le loro estremità, ed il messaggio va dunque indirizzato a quanti non intendono contribuire a gettarne le fondamenta.