Come la pensa Romano Prodi sulla barriera di sicurezza
se vivesse in Israele continuerebbe a pensarla così? Difficile
Testata:
Data: 14/10/2003
Pagina: 6
Autore: Pezzana-De Giovannangeli
Titolo: Se Prodi affida gli israeliani a Gheddafi-Prodi attacca Bush
Riportiamo l'analisi sulla posizione di Prodi nei confronti della barriera di sicurezza in Israele durante l'incontro con il presidente egiziano Mubarak, firmata da Angelo Pezzana e pubblicata su Libero di oggi, martedì 14 ottobre 2003.
Sarà che i ristoranti abitualmente frequentati da Romano Prodi, a Bruxelles o a Bologna, non hanno la brutta abitudine di saltare in aria con clienti e avventori. Sarà che il presidente della commissione europea non ha da preoccuparsi se gli autobus sui quali viaggiano i suoi cari possano esplodere bruciando orrendemente i passeggeri. Sarà questo e sarà magari l'origine di buon democristiano di sinistra, la non dimenticata corrente DC che proprio simpatizzante di ebrei e Israele non poteva definirsi. Sarà tutto questo e altro, ma l'incontro dell'altro giorno di Prodi con il presidente egiziano Mubarak è di quelli che lasciano allibiti. Il titolo della Stampa di ieri era chiarissimo: "Il Muro è il peggior errore". Certo, il titolo era forzato rispetto all'insieme dell'articolo, come è buona regola agli esteri del quotidiano torinese, ma il succo del Prodi-pensiero è proprio quello. Anche se le righe dedicate a Prodi erano al massimo una decina, titolo e foto in cordiale colloquio con Mubarak hanno provveduto ad istruire il lettore che Prodi la pensa così. Non nega il nostro che esiste anche un problema terrorismo, ma l'ostacolo maggiore alla pace sono gli insediamenti e il muro. "Il muro è una disperazione" ha aggiunto, confondendo la disperazione dei parenti delle vittime israeliane innocenti dei terroristi suicidi con l'orgoglio delle famiglie di questi ultimi, che ostentano foto e video degli "eroi", dichiarando quanto la loro morte sia motivo di soddisfazione per tutti i famigliari. Prodi non vi vede l'esaltazione del terrorismo, come non vede quanto la barriera difensiva sia indispensabile per impedire l'entrata in territorio israeliano degli attentatori suicidi. Per Prodi questo deve essere un aspetto del tutto secondario. Israele deve dotarsi di una bacchetta magica, essendo qualunque altra soluzione vietata. Forse Prodi vorrebbe raccomandare a Israele di rivolgersi al presidente dell'Alto Commissariato ONU per i diritti umani, che attualmente è presieduto da una persona che il nostro apprezza di sicuro. Ricordarne il nome e la provenienza aiuta a capire perchè l'ONU condanni Israele ad ogni piè sospinto. Un organismo internazionale che elegge la signora Najat Al-Hajjaji, rappresentante della Libia di Gheddafi alla presidenza della commissione per i diritti umani la dice lunga su coloro che pretendono di essere i giudici di uno Stato democratico che non sta facendo altro che difendere i propri cittadini.
Così la pensa Romano Prodi. Lo ricordiamo a quanti si fossero mai lasciati sedurre dal suo faccione di buon parroco di campagna e, sottoposti al continuo martellamento dei mezzi d'informazione di casa nostra che non perdono mai occasione di raccontarci quanto è bravo, quanto lavora e quanto si preoccupa per noi poveri cittadini, prendessero per serie le sue dichiarazioni.
Sempre sull'argomento Prodi, riportiamo anche una critica all'Unità di ieri, lunedì 13 ottobre 2003. L'articolo è di Umberto De Giovannangeli. Vediamo cosa ha scritto in proposito:Parole amare, previsioni fosche, analisi taglienti: il Medio Oriente è entrato in un tunnel d’odio, violenza ed incomprensione. Un Tunnel in cui non si intravede la via d’uscita.
A lanciare l’allarme è Romano Prodi.
Grazie, Romano Prodi. Grazie perchè noi, poveri mortali, mica ci eravamo accorti che la situazione in Medio Oriente fosse così grave.
E grazie anche a Lei, De Giovannangeli, che riporta le parole di Prodi con tale solennità.Dal Cairo, dove ha incontrato il presidente egiziano Mubarak e il segretario generale della Lega Araba Amr Moussa, il Presidente della commissione europea non lesina critiche agli Stati Uniti.
Dopo l’incontro con due esponenti del mondo arabo, Prodi non lesina accuse con gli Stati Uniti... sarà perchè ai padroni di casa si da’ sempre ragione... o sarà perchè è andato là senza sapere nulla sulla situazione in Medio Oriente (come molti altri fratelli italiani, del resto) e si è fatto indottrinare ben bene dai due notabili arabi... tipo, gli hanno mostrato la cartina geografica (speriamo non di quelle che faceva circolare il caro Arafat, quelle senza lo Stato d’Israele) e con il ditone gli hanno segnalato dove si trova questo, dove quello...Le accuse di Prodi si indirizzano anche verso Israele
Certamente, mica ci facciamo mancare nullaE investono la decisione del Governo di Gerusalemme di realizzare la "barriera di difesa" in Cisgiordania. "il Muro- osserva Prodi- è una disperazione, è il peggiore errore, la risposta più sbagliata al problema"
D’accordo, ammettiamo pure che la Barriera Difensiva sia "la risposta più sbagliata al problema"... allora aspettiamo con ansia che il Presidente della Commissione Europea tiri fuori dal cilindro a foggia di bicicletta qualche soluzione migliore. Nel frattempo non si offenderà, l’esimio Presidente della Commissione Europea, se gli israeliani difendono i loro bambini...
E inoltre, mica siamo tanti sicuri che la questione Medio Orientale si traduca solamente nel problema del "Muro"...
Probabilmente, per saperne di più, dovremo attendere che Prodi frequenti la lezione numero due di "Medio Oriente, secondo noi" tenuta da Mubarak...Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
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