Sono affari interni di Israele
ma è interessante vedere come vengono riportati in Italia
Testata:
Data: 14/10/2003
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Autore: la redazione
Titolo: Malcostume giornalistico
Informazione Corretta non si occupa degli affari del governo israeliano. L'abbiamo detto e ribadito molte volte. Per noi è assolutamente indifferente quale forza politica sia al governo nello stato ebraico. Essendo uno stato democratico sono i cittdini di Israele a scegliere da chi farsi governare.
Attualmente c'è una coalizione di centro-destra. Domani potrebbe essercene una di altro colore.
A noi interessa la percezione che c'è in Italia di Israele e del Medio Oriente. Sono questi i temi che affronta Informazione Corretta.
Oggi, su molti giornali, viene dato rilievo all'azione politica condotta da alcuni deputati della sinistra israeliana in accordo con alcuni collaboratori di Arafat.
Come abbiamo detto, non dovremmo occuparcene. E così avremmo fatto se la nostra attenzione non fosse stata ripetutamente attratta da alcune considerazioni:
1) il fatto che una proposta alternativa alla Road Map sia stata avanzata dagli avversari politici del governo Sharon ha fatto gridare di gioia quasi tutti i giornali che sono, non dimentichiamolo, per principio schierati contro il governo israeliano.
2)"Europa", quotidiano rutelliano ed ex-DC, pubblica a commento una corrispondenza dal Libano. Ci piacerebbe proprio capire il perchè proprio da Beirut e con quel taglio totalmente palestinese.
3) tranne quelli seri, ed è inutile elencarli tanto i nostri lettori li conoscono ormai benissimo,la maggior parte degli organi di stampa presenta l'iniziativa come se esitesse in Israele un governo ombra con gli stessi poteri che in realtà sono prerogativa del governo in carica. Per decidere Beilin & C. devono prima vincere le elezioni e quindi formare un governo. Solo dopo potranno parlare in nome del popolo. Ma fin che ciò non accadrà, la proposta resta un atto politico e niente più. Chi lo trova interessante e chi no. Ma tutto si ferma lì.
Per i nostri media, in uno scatenamento di whishful thinking, gli pare già che Mitzna sia il premier e Beilin il ministro degli esteri.
Hanno presto dimenticato Barak ed il risultato zero di tutti i suoi sforzi per arrivare alla pace. Gli attori sembrano essere gli stessi (anche se Barak si è ben guardato dall'inserirsi nel gruppo), e anche da parte palestinese è sempre Arafat che tira i fili. Dove sarebbe allora la grande novità ? Forse solo una occasione per attaccare Sharon. Troppo poco.