Testata: Data: 08/10/2003 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: Un plauso strepitoso
E' lecito fare un plauso a un intero numero di un quotidiano ? Sì, se si tratta del Foglio del 7-10-2003. Non è un mistero che la nostra attenzione cade con maggiore facilità sui temi che caratterizzano il nostro lavoro. Quando leggiamo ISRAELE il nostro occhio si fa più attento. E il Foglio di ieri ci ha dato come non mai l'impressione di essere fatto da giornalisti che possiedono in grande misura una sensibilità incredibilmente attenta ai problemi e alla natura del giovane/antico stato ebraico. Ci rendiamo conto che non stiamo affermando niente di nuovo. Il Foglio è uno straordinario piccolo/grande giornale che è diventato una specie di droga per i suoi lettori. Non se può fare a meno. Ma ieri ha superato se stesso. Cominciamo dalla prima pagina. Due brevi pezzi di MGM, "Perchè Damasco" e "Perchè Haifa" dove la bravissima Maria Giovanna fa il punto della situazione politica, brevemente ed in maniera lucidissima. A pagina due, tre pezzi di grande intelligenza. Inizia Emanuele Ottolenghi con "Comprereste una road map usurata da questo premier palestinese ?". Ottolenghi è l'unico esperto di Medio Oriente che più allunga i suoi articoli più il lettore li trova ancora corti. La sua conoscenza "dall'interno" è di altissimo livello. Con il titolo "La saggia Russia non dà più una sponda certa alla Siria (che rischia)" Carlo Panella si conferma uno degli esperti di politica estera più bravi che abbiamo in Italia. Quando lo leggiamo ci vengono in mente i cosidetti editorialisti dei grandi quotidiani e ci viene da sorridere. Non uno di loro vale la competenza e la conoscenza che Panella ha della materia che mirabilmente padroneggia. Russia e Siria in una analisi come non l'avete mai letta. Terzo pezzo di pagina due il Recensire Rep. di Red.Corr, alias Christian Rocca, che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo per il suo umorismo di grana finissima pur superando il quintale i pesi con i quali sistema il quotidiano dell'Ing.De Benedetti. Nella abituale rassegna, inquadra a dovere Alix Van Buren, che domenica aveva scritto delle "lunghe chiome corvine e la figura aggraziata" della criminale palestinese che aveva provocato la strage al ristorante Maxim di Haifa. E che scrive dela "testa mozza" della stragista ritrovata accanto "a un passeggino vuoto,quasi un simbolo della maternità mai avvenuta". Così ha scritto Van Buren e cosi scrive Red.Corr. " Rileggere, prego: il passeggino vuoto è "un simbolo della maternità mai avvenuta" non dell'infanticidio plurimo già avvenuto. Bravissimo Red.Corr. Ma non è finita, per questo parliamo di un numero straordinario del Foglio. A pagina tre il primo degli editoriali "L'Europa tra Haifa e Damasco" pone con estrema chiarezza l'Europa di fronte a una scelta di diritto internazionale. E'permesso pretendere di non essere uccisi e quindi difendersi ? Accanto,la cronaca del convegno dell'Aspen Institute, dal quale si capisce perchè l'America e Israele sono sulla stessa linea in quanto a guerra al terrorismo e democrazia. Un pezzo di bravura che mai leggeremo sugli spessi quotidiani, pieni di supplementi ma poveri di analisi. Peccato che non sia firmato, ma il nostro plauso a chi l'ha scritto va in modo incondizionato. Per chiudere, persino nelle lettere al direttore ce n'è una molto bella di Giulio Meotti su Arafat e la sua cricca. Ci chiediamo: si può volere di più da un quotidiano ? Non vogliamo mettere in imbarazzo gli amici del Foglio con troppi complimenti. Ma sentivamo l'urgenza di dire a tutti quanto sono bravi. Ci abbiamo provato. Chi vuole fare i complimenti, quanto mai meritati, al Foglio, li invii a: lettere@ilfoglio.it