Pubblichiamo l'articolo di Dimitri Buffa uscito sull'Opinione di oggi 7-10-2003Si fa presto a dire Siria, o Syria, termine più filologicamente corretto.
Ci sono tante ottime ragioni per tenere la Siria sotto pressione, la prima
delle quali è che stiamo parlando del paese arabo in cui l'odio verso gli
ebrei è più smaccatamente rivendicato a livello istituzionale.
Il 20 aprile scorso tanto per fare un esempio a Damasco si tenne la riunione
dell'ufficio centrale per il boicottaggio dei prodotti israeliani che aveva
deciso di rinnovare la propria ignobile opera di discriminazione nazista per
un altro anno contro ogni prodotto industriale di proprietà di ebrei.
E' questa la maniera con cui la Siria dimostra di avere capito la lezione
Iraq? Per chi non lo sapesse questa ignobile burocrazia, cui partecipano
tutti gli stati arabi, fu fondata nel lontano 1951 a Damasco, vale a dire
ben 16 anni prima della guerra dei sei giorni. Cosa che smonta ogni
relazione con la situazione dei cosiddetti territori occupati dei
palestinesi. Semplicemente oggi come allora Damasco riafferma la propria
pregiudiziale anti semita e anti ebraica che va in senso del tutto opposto
a quello che ormai giustamente gli Usa pretendono nella regione dopo la
schiacciante vittoria contro il regime di Saddam.
Ma i siriani non sono nazisti solo contro gli ebrei, cui rifiutano di dare
in estradizione uno degli ultimi criminali nazisti ancora in circolazione
con la singolare motivazione che "uccidere un ebreo non è un reato". No, i
siriani sono nazisti anche con i tanto amati fratelli arabi.
Chi ricorda oggi che il 2 febbraio del 1982 il regime siriano procedette a
soffocare la ribellione di un gruppo di qualche centinaia di Fratelli
Musulmani, radendo al suolo la città di Hama e massacrando circa 25.000
civili?
O che il 27 giugno 1980 le truppe dell¹ex presidente Hafiz Assad commisero
un massacro a sangue freddo di prigionieri politici detenuti nelle carceri
di Tadmur? Furono uccisi circa 1000 detenuti.
E le ONG per i diritti umani hanno calcolato che ad oggi sono spariti dalle
carceri circa 13.000 detenuti. Ma questi fatti per i francesi che sabato
hanno tuonato contro Israele in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu
devono essere dettagli della storia.
Eppure i regimi di Iraq e Siria si assomigliano molto anche dal punto di
vista della propaganda: le statue del padre di Asad sono ovunque in Damasco,
recentemente ne è stata costruita una di sei metri che domina uno dei
parchi più grandi della città. Ma se la produzione di statue fiorisce, tutto
il resto langue: non c'è stata la riforma economica promessa da Asad figlio,
le promesse banche private semplicemente non esistono e così anche le
università.
Per il resto, a parte i comprovati finanziamenti ai terroristi palestinesi e
in genere a tutti coloro che possono destabilizzare Israele e l'America
nella regione (però attenzione: l'estremismo islamico in Siria è represso
nel sangue, nel senso che gli ayatollah sono benvenuti solo nell'export e
non nell'import) parlano per la Siria alcuni "excerpts" tratti dal
repertorio pressochè infinito di Asad padre, Asad figlio e i loro
plenipotenziari.
Facciamo adesso un indovinello: chi ha detto questa frase e in che
occasione?
"Gli ebrei cercano di uccidere i principi di tutte le religioni con la
stessa mentalità con cui hanno tradito Gesù Cristo e nello stesso modo in
cui hanno cercato di tradire e uccidere il profeta Maometto".
Bashar al Asad, figlio dell'ex despota, il 5 maggio 2001 in occasione della
visita al Papa.
Altro indovinello, chi ha dichiarato a un famoso giornale italiano la
seguente enormità nazista: "Gli ebrei sono pochi milioni: se ogni arabo
uccidesse un ebreo, non ce ne sarebbero più"
Mustafà Tlas, consigliere personale del Presidente, in un¹intervista al
Corriere della Sera del 11.5.200, cioè in occasione dello stesso viaggio di
Stato quando le tre più alte cariche italiane, Casini, Pera, Ciampi,
ricevettero senza battere ciglio il dittatore di cui sopra e il suo
entourage, come se si trattasse di un qualunque capo di stato europeo.
Quando parliamo di Siria e di bombardamenti su quelle porzioni del suo
territorio utilizzate per addestrare i terroristi ricordiamoci anche questi
aneddoti.
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