Israele: paese dei diritti e dei doveri e della libertà
alcune riflessioni sui piloti israeliani che non vogliono più partecipare alle uccisioni mirate
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Data: 26/09/2003
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Autore: la redazione
Titolo: Israele: paese dei diritti e dei doveri e della libertà
Tutti i media hanno pubblicato la notizia che alcuni piloti israeliani (della riserva) hanno dichiarato di non voler più partecipare ad attentati mirati nei confronti dei responsabili del terrorismo palestinese.
Questa notizia si presta ad alcune osservazioni.
1) Il loro comportameto verrà giudicato secondo le leggi della democrazia israeliana. Non c'è dubbio che si configuri come un atto di insubordinazione e come tale verrà sanzionato.
2) Le motivazioni morali che i piloti hanno richiamato a giustificazione della loro presa di posizione sono indubbiamente nobili. Purtroppo Israele è un paese in guerra, se ci fossero metodi "pacifici" per sconfiggere il terrorismo Israele li avrebbe già adottati. Ma ci sono?
3) Questo fatto ci conforta comunque sull'altissimo livello della democrazia in Israele. Se un gesto del genere avviene, pur nelle polemiche più aspre, vuol dire che quei piloti sanno che vivono in uno stato di diritto, dove ognuno può far rispettare le proprie idee. Certamente nel rispetto della legge. In quanti paesi sarebbe potuto succedere la stessa cosa?