Luigi Geninazzi
plauso
Testata: Avvenire
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Autore: Luigi Geninazzi
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Vorremmo segnalare il positivo cambiamento verificatasi negli articoli di Luigi Geninazzi. Giunto recentemente sulle pagine di Avvenire in sostituzione di Graziano Motta, fin dal primo articolo ha fatto fortemente rimpiangere il suo predecessore, sempre estremamente corretto nel riferire le vicende mediorientali: più che cronache, quelle di Geninazzi erano rabbiosi attacchi a Israele, feroci sarcasmi contro i suoi governanti, condanne senza appello per ogni azione israeliana; interi articoli dedicati ai mostruosi crimini israeliani, senza una sola parola a ricordare ciò che aveva provocato le reazioni.
Qualche giorno fa le cose hanno improvvisamente cominciato a cambiare: qualche timido cenno al terrorismo, chiamandolo proprio terrorismo e non resistenza popolare all'occupazione, poi un'intera colonna, poi anche qualcosa di meglio: frasi, qua e là, che assomigliano abbastanza da vicino a una presa di coscienza di ciò che avviene in campo palestinese. Martedì 19 scrive per esempio:
Nelle ultime 24 ore la trattativa è finalmente decollata, nonostante la ripresa degli attentati terroristici che con macabra puntualità avevano segnato un'altra domenica di sangue.
E poco più avanti:
A questo punto la tregua appare davvero a portata di mano. O, per meglio dire, l'annuncio della tregua. I gruppi estremisti palestinesi sono infatti decisi a sabotarla.
Segue un'accurata cronaca degli ultimi attentati terroristici, e infine:
Parole di apprezzamento per i militanti delle Brigate al-Aqsa, gruppo tra i più attivi della galassia terroristica, sono giunte da due dirigenti palestinesi come Marwan Barghuti, di al Fatah, e Jibril Rajub, capo della sicurezza in Cisgiordania. Sì, proprio lui, l'uomo che ieri ha partecipato alle trattative per il cessate il fuoco. Ecco perché è lecito, ancora una volta, essere pessimisti sul futuro di questa tormentata regione.
Mercoledì 20 viene pubblicata una sua intervista al portavoce di Hamas in Cisgiordania Hassan Yousef: bella intervista, con buone domande ("anche voi colpite e uccidete civili israeliani", "Israele ha ordinato il ritiro completo del suo esercito", "Signor Hassan, non prova orrore quando un ragazzo palestinese si riduce a brandelli e provoca morte tra i civili israeliani? Perché non fermate questa vergogna?") e quando l'interlocutore svicola, lo incalza: "Le ripeto la domanda".
Infine giovedì 21 un intero articolo dedicato all'ultimo attentato terroristico: nessun tentativo di giustificarlo con le operazioni isreliane dei giorni scorsi, segni di autentica partecipazione (Panico, urla, fumo denso, poi il macabro spettacolo dei corpi a brandelli in un ammasso di lamiere) e anche una precisa presa di posizione (Il fanatismo della Jihad, che ha rivendicato la strage, oltre che brutale, è anche stupido e cieco).

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