Fiamma Nirenstein
plauso
Testata: La Stampa
Data: 00/00/0000
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: La colpa di essere ebreo
Plauso a Fiamma Nirenstein per il suo commento al caso di Daniel Pearl e per aver centrato il nodo del crimine antisemita che serpeggia nella questione internazionale additandolo e denunciandolo con un coraggio degno di pochi.


L’assassinio di Pearl, un ritorno di antisemitismo
La colpa di essere ebreo

di Fiamma Nirenstein

Un minuto prima che gli tagliassero la gola, il giornalista Daniel Pearl evidentemente in stato di costrizione, ha dichiarato alle telecamere dei suoi aguzzini pakistani: «Sono ebreo, i miei genitori sono ebrei». Non di essere americano, altro grande crimine, ha dovuto dichiarare, ma di essere ebreo, una grande colpa con molti secoli di tradizione. Svariati, fra noi giornalisti sono ebrei, in Medioriente: a volte, seduta su qualche tappeto in una moschea, senza scarpe, di fronte a un rappresentante di hamas, per esempio, mi sono domandata quali meccanismi anche solo psicologici e nei casi più estremi pratici si sarebbe mossi se mi avessero chiesto di che religione sono.

È successo varie volte che l'identità, il nome, facesse una differenza, per me e per tanti colleghi che tuttavia svolgono il loro lavoro tranquillamente, come me del resto. Pearl era stato accusato dalle E mail dei suoi rapitori oltre che di essere americano anche di essere «una spia del Mossad». Il suo infelice padre ha pregato il giornalista israeliano che l'ha intervistato negli USA di lasciar perdere il fatto che la famiglia (scienziati nati in Israele, Pearl aveva solo passaporto americano) avesse a che fare con Israele perché altrimenti «neppure il suo corpo verrà mai ritrovato».

Durante tutto il periodo del rapimento si è tenuto un bassissimo profilo sulla religione di Daniel. Lo sfondo su cui Pearl è stato costretto a fornire ai suoi assassini una buona ragione per ucciderlo dicendo «sono ebreo», è un fenmomeno nuovo e che è urgente denunciare a piena voce e bloccare: si tratta di odio antisemita incontrollato che percorre le scuole, i giornali, le televisioni nel mondo islamico.

Gli ebrei sono disegnati con stereotipi negativi antichi e moderni, i giornali egiziani pubblicano La congiura dei Savi di Sion a puntate e la tv ne fa un serial, gli ebrei sono diventati a tutte le latitudini del Medio Oriente vignette nasute con i sacchi di dollari nelle grinfie insanguinate, bocche da cui cola sangue palestinese, colonialisti-imperialisti assetati di sangue arabo, degli esseri immondi il cui diritto di far parte delle nazioni della terra è in discussioni. Su questo sfondo il giornalista Daniel Pearl è stato assassinato: un americano, un ebreo, si meritava di tutto.

Se ad Auschwitz, prima di entrare in una camera a gas, un nazista avesse filmato un ebreo in piena sofferenza fisica e morale com'era Pearl, e gli avesse fatto dire «io sono ebreo e i miei genitori sono ebrei» prima di mandarlo a morire, ora questo video verrebbe mostrato nelle scuole per spiegare cos'è il razzismo, per spiegare l'orrore dell'antisemitismo.

Gli è dovuto oggi, che la comunità giornalistica mondiale denunci pubblicamente l'antisemitismo delle organizzazioni estremiste islamiche e della vasta opinione pubblica da loro controllata o influenzata, e che tutti i giornalisti possano continuare a fare il loro lavoro in santa pace.


Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a mandare lettere di complimenti per Fiamma Nirenstein alla redazione della Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita.

lettere@lastampa.it