Arafat non va ucciso
ne va della democrazia israeliana. Sostiene Avvenire
Testata: Avvenire
Data: 12/09/2003
Pagina: 18
Autore: un giornalista
Titolo: Se anche un giornale invita all'assassinio la democrazia rischia il suicidio morale
Un brevissimo editoriale non firmato, che esprime quindi la posizione del giornale. Rispettabile, solo che vorremmo sapere da Avvenire come dovrebbe comportarsi Israele di fronte a chi manovra il terrorismo. Arafat è uno di questi burattinai. Se vivessimo noi in un paese in guerra da 55 anni, avremmo così tanta pazienza ? E'una domanda. Avvenire è così gentile da rispondere ?
"Basta", visto che "il mondo non ci aiuterà, dobbiamo aiutarci da soli". Un editoriale senza precedenti del "Jerusalem Post", lascia sbigottiti: "Dobbiamo uccidere Yasser Arafat, perchè il mondo non ci lascia alternativa". La tentazione della violenza suicida trova sfogo peggiore in quella che è una aperta istigazione all'odio, anzi alla lotta armata: "Dobbiamo uccidere Yasser Arafat, perchè il mondo non ci lascia alternativa".
"Dobbiamo uccidere il maggior numero possibile di leader di Hamas e della Jihad islamica". La tragedia dell'Intifada, la lotta al terrorismo sono una prova per qualsiasi democrazia. Rispondere in questi termini significa negare l'essenza della democrazia che si vuole difendere. Un suicidio prima morale, poi politico. E anche la via dell'esplusione, imboccata dal governo, rischia di aggravare la crisi oltre ogni vantaggio che possa eventualmente essere ottenuto per la sicurezza di Israele.
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