Testata: Data: 16/02/2002 Pagina: 16 Autore: Igor Man Titolo: un articolo
Su Il Nuovo.it del 16 febbraio si può leggere un lungo ed accalorato commento di Igor Man alle 151 candidature per ora arrivate al comitato che assegnerà il Nobel per la Pace. Se la prende, Man, in particolare con la candidatura di Bush, che non si può definire uomo di pace, anche se la guerra che egli ha promesso di combattere fino in fondo, duri quanto duri, ha per nemico un "terrorismo islamico...esercitato da gente che si uccide per uccidere". Dopo aver dedicato le prime due (di cinque) pagine a questa filippica, egli dedica le ultime due al sostegno accorato ed argomentato della candidatura della Comunità di Sant' Egidio.Che il cielo non voglia! Ma...all' appello manca una pagina, ricordate che erano cinque? La pagina centrale dell' editoriale è dedicata da Igor Man ad Israele. Eppure Sharon non è candidato al Nobel per la pace. Ma tra le colpe che impediscono a Bush di ricevere quel riconoscimento mondiale vi è anche la sua vicinanza ad Israele. Potevate , lettori abituali dei nostri bollettini, dubitare che Man potesse scrivere un editoriale senza tirare in ballo negativamente Israele? Persone di poca fede, eccovi serviti! "Aggiungerò che proprio a causa della sua "guerra santa" (addirittura sacrosanta poiché il terrorismo è la Peste del Tremila) The President si vede impedito a dedicarsi alla causa della pace nel Vicino Levante, con le tragiche conseguenze che tocchiamo con mano ogni giorno in Palestina (nostra nota: in Israele no! Solo in Palestina). E qui va dato atto a George W. Bush di non essersi fatto plagiare da Sharon, secondo il quale la guerra (non più a bassa intensità) ch'egli combatte contro la cosiddetta Autorità palestinese (nostra nota: cosiddetta perché? Perché per Man è già Stato, o per quale altro motivo?)andrebbe inquadrata nella guerra al terrorismo proclamata da Bush. Il terrorismo (suicida e missilistico) che stravolge la Terra Santa (e rieccoci: non si chiama Israele?) è l' ultimo stadio di una guerra insana fra due popoli di Dio".Nel capoverso successivo "la tragedia palestinese è decuplicata dal terrorismo": strano, ci pareva che il terrorismo fosse rivolto contro Israele! E poi via col "pio giovinetto studioso della Torah"(e perchè non aggiunge anche gobbo e col naso grosso? Diciamolo che non è un caso isolato, ma che dopo aver assassinato Cristo era naturale che gli ebrei ammazzassero Rabin!) che ha assassinato Rabin, impedendo il trionfo della vita in Palestina (e in Israele?). La lunga citazione ha lo scopo di avvicinare il lettore ai concetti qui enunciati da Igor Man, che è disposto ad ammettere l' esistenza di un feroce terrorismo islamico e palestinese, ma non che il terrorismo palestinese, a differenza di quello islamico in generale, sia da combattere con le armi - a punto tale da indurre Man a cancellare Israele dal suo vocabolario, e da fargli negare implicitamente che sia Israele la vittima di questo terrorismo.
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