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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Corriere della Sera - Avvenire Rassegna Stampa
03.10.2017 I terroristi di Hamas diventano 'miliziani' o addirittura 'resistenti'
Nei commenti omissivi e faziosi di Davide Frattini, Federica Zoja

Testata:Corriere della Sera - Avvenire
Autore: Davide Frattini - Federica Zoja
Titolo: «L’Anp torna a Gaza ma è scontro sui militari - Il premier dell'Anp a Gaza»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/10/2017, a pag.15, con il titolo "L’Anp torna a Gaza ma è scontro sui militari", il commento di Davide Frattini; da AVVENIRE, a pag. 15, con il titolo "Il premier dell'Anp a Gaza", il commento di Federica Zoja.

Davide Frattini definisce Hamas, un movimento terroristico riconosciuto, come un gruppo di "miliziani" e una "fazione". Molto peggio fa Federica Zoja, che scrive esplicitamente di "Movimento di resistenza". Tacere la natura terroristica e criminale delle attività di Hamas è una menzogna omissiva che non permette di capire come Hamas stesso agisce a Gaza. Scrivere di "resistenza" a proposito dei terroristi significa equipararli ai partigiani e, di fatto, alludere agli israeliani come a nuovi nazisti: una costruzione che non descrive la realtà, ma unicamente i pregiudizzi della giornalista del quotidiano dei vescovi.

Ecco gli articoli:

Corriere della Sera - Davide Frattini: "L’Anp torna a Gaza ma è scontro sui militari"

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Davide Frattini

I cancelli della villa sono sigillati da dieci anni. Da quando i miliziani di Hamas erano entrati con le armi nelle stanze che non avevano mai potuto visitare. Il presidente Abu Mazen non è mai tornato a Gaza, in quella residenza nascosta dal giardino, quartiere residenziale di Rimal, le vie che scendono verso il mare e si allontanano dalla miseria. Da Ramallah, dal palazzo ufficiale, ha pianificato questo giorno, ha spremuto economicamente i fondamentalisti perché restituissero il dominio sulla Striscia strappato con un golpe dieci anni fa. Non ci sarebbe riuscito senza le pressioni dell’Egitto, i cui servizi segreti diventano i garanti dell’intesa di riconciliazione tra le fazioni palestinesi. Che ancora devono mettersi d’accordo su tutti i punti. Ieri il primo passo ufficiale: il premier Rami Hamdallah ha caricato il governo su un convoglio di trenta auto, è arrivato dalla Cisgiordania e ha trasformato la villa di Abu Mazen nel quartier generale dell’unità. I fondamentalisti lascerebbero all’Autorità il controllo degli uomini in blu, la polizia dispiegata per le strade, quelli che indossano la mimetica continuerebbero a rispondere ai boss dell’organizzazione. Gli israeliani per ora stanno a guardare. Dal Cairo il presidente Abdel Fattah al Sissi promette anche di aprire il valico di Rafah, di permettere agli abitanti la libertà di movimento limitata dall’embargo imposto da Israele.

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Terroristi di Hamas

Avvenire - Federica Zoja: "Il premier dell'Anp a Gaza"

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Si terrà oggi, a Gaza City, il primo Consiglio dei ministri del governo di Rami Hamdallah, premier dell'Autorità nazionale palestinese rientrato nella Striscia ieri, dopo due anni di amministrazione del Movimento di resistenza Hamas. Accompagnato da una nutrita delegazione, di cui facevano parte il ministro degli Affari civili e alcuni responsabili delle Forze armate, Hamdallah ha varcato il confine fra Israele e l'enclave palestinese a Erez. Al di là del gate, c'erano ad attenderlo migliaia di cittadini in festa.

Il ritorno dell'esecutivo legittimo è una delle condizioni fondanti l'intesa raggiunta da Hamas e al-Fatah (maggioritaria in seno all'Anp) al Cairo, nella seconda settimana di settembre, e segue lo scioglimento di quello islamista che ha amministrato la Striscia dall'estate del 2007, dopo il golpe armato. Imponente il dispiegamento di forze di sicurezza organizzato da Hamas lungo le strade al fine di garantire l'incolumità degli ospiti palestinesi, provenienti da Ramallah, e dei diplomatici egiziani (fra cui l'ambasciatore egiziano in Israele), che continueranno a seguire l'iter di riconciliazione politica in corso. Ieri Hamdallah ha incontrato Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, rispettivamente leader di Hamas e capo della segreteria politica del movimento, non prima di visitare, però, il rione di Sajaya, uno dei più colpiti nella guerra con Israele del 2014. Il Consiglio di oggi avrà una forte connotazione politica: con esso, la "resa" di Hamas all'Anp di Abu Mazen diventa ufficiale. Conciliante il tono delle prime dichiarazioni di Rami Hamdallah: «Non ci può essere uno Stato palestinese senza Gaza», ha affermato, ribadendo l'importanza dell'unità geografica. Poi, durante un'improvvisata conferenza stampa, ha parlato di «unione» e di «sforzi per ricostruire la Striscia di Gaza». E ancora: «Il governo inizia ad assumersi le sue responsabilità nell'amministrazione e nella gestione della Striscia», anche per quanto riguarda il controllo dei valichi, il mantenimento della sicurezza e altri aspetti della vita quotidiana, come le finanze. Forte l'appello del primo ministro a tutti «affinché prevalga l'interesse nazionale».

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