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Il Giornale-Il Foglio Rassegna Stampa
23.06.2017 Germania: intelligence contro il terrorismo ma boicotaggio contro Israele
Commento di Daniel Mosseri, editoriale del Foglio

Testata:Il Giornale-Il Foglio
Autore: Daniel Mosseri-Editoriale
Titolo: «La Germania ora è hacker: viola i social con una legge-Antisionismo in Università»

Dalla Germania due servizi di Daniel Mosseri sul GIORNALE di oggi, 23/06/2017, a pag.14, sulle nuove tecnich di intelligence anti-terrorismo, dal FOGLIO l'editoriale a pag.3, su come i media tedeschi nascondono le manifestazioni anti Israele nelle università. 

Il Giornale-Daniel Mosseri: "La Germania ora è hacker: viola i social con una legge"

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Daniel Mosseri

«Il monitoraggio dei mezzi convenzionali di telecomunicazione ha raggiunto un limite», per cui misure più moderne sono indispensabili. Con queste parole Elisabeth Winkelmeier-Becker, responsabile della Cdu per la protezione dei consumatori, ha giustificato l'approvazione da parte del Bundestag di una nuova legge che non mancherà di far discutere: la Germania, in sostanza, si fa hacker. Lo stato tedesco si è appena dotato di una legge in tema di sicurezza che consentirà alle istituzioni di violare i sistemi di messaggistica i più usati, come WhatsApp, Telegram e Skype. Winkelmeier-Becker ha parlato di una scelta quasi obbligata «da quando i terroristi usano i messaggi criptati per le loro attività e il telefono solo per ordinare la pizza». Le nuove norme permetteranno dunque agli inquirenti di introdurre nei pc o negli smartphone dei sospetti terroristi dei cosiddetti «cavalli di troia», software pensati per violare i sistemi di messaggistica e carpirne le informazioni all'insaputa degli utenti. La misura volute dal governo di Berlino conferma la grande attenzione della Germania per i reati legati al mondo delle telecomunicazioni. Quello di Merkel è stato il primo esecutivo di un grande paese occidentale ad andare in pressing già alcuni mesi fa sui dirigenti di Facebook e Twitter. Il ministro della Giustizia Heiko Maas ha più volte accusato i dirigenti dei social media di tollerare con grave nonchalance la diffusione sulle proprie piattaforme di notizie false e di messaggi razzisti, causa, in più occasioni, di destabilizzazione politica e di reati a sfondo razziale. La scure del governo cade questa volta sui servizi di messaggistica che, offrendo massima riservatezza ai propri utenti, si sarebbero trasformati in strumento di propagazione del terrore. «Non ha alcun senso che i pubblici ministeri possano utilizzare metodi investigativi che non impattano il comportamento dei criminali», ha aggiunto Winkelmeier-Becker. «È per questo che abbiamo bisogno di nuovi poteri». Le nuove misure fanno il paio anche con il recente rafforzamento disposto dal Parlamento dell'utilizzo delle telecamere nei luoghi pubblici. Memori dell'esperienza della Gestapo prima e della Stasi poi, i tedeschi erano in Europa i campioni della privacy a tutti i costi. Davanti alla minaccia del terrore, i concittadini di Angela Merkel sembrano invece disposti ad accettare un maggior controllo sulle proprie vite.

Il Foglio-Editoriale: " Antisionismo in università"

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Aliza Lavie, Yesh Atid

Un incontro all'Università per parlare di "terrorismo, pregiudizio e possibilità per la pace" in medio oriente trasformato nell'ennesimo show del Bds, il movimento antisionista per il boicottaggio di Israele su tutta la linea. E' successo a Berlino, nella sede della Humboldt Universität. Invitata a parlare dal Mideast Freedom Forum Berlin c'è Aliza Lavie, deputata alla Knesset per Yesh Atid, partito centrista di opposizione. Appena la signora Lavie prende la parola, dal pubblico si alza un giovane che si palesa come esponente del Bds e comincia una tirata contro "il regime israeliano di apartheid" subito dai palestinesi. Nonostante le richieste di esporre la sua opinione e lasciare poi parlare gli altri, il giovane non si ferma e dopo alcuni minuti viene accompagnato fuori dagli organizzatori. "Non potete farlo!", grida, invocando il diritto alla libera espressione che lui invece nega a Lavie. Allontanato il disturbatore, sarà la ragazza accanto a lui, cittadina israeliana, a iniziare a far rumore. Al Bds non interessa illustrare fatti o opinioni, quel che conta è zittire chi in Israele non odia Israele. Allontanata anche la ragazza, l'azione di disturbo si palesa per com'era: un atto premeditato di boicottaggio. Un terzo giovane si alza in piedi e parla senza dire nulla, al solo scopo di impedire al pubblico di ascoltare Lavie. Il trucco è vecchio ma non per questo meno rumoroso. Con Israele il trucco funziona, quasi nessuno ci farà caso. La prova? Sempre pronta a fare le pulci ai sionisti, la stampa tedesca ha ignorato l'incidente.

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