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Ansa - Avvenire Rassegna Stampa
10.02.2017 L'ipocrisia del Vaticano: no all'antisemitismo, sì agli attacchi a Israele
Le dichiarazioni del Patriarca latino di Gerusalemme e di Papa Francesco

Testata:Ansa - Avvenire
Autore: G. Gamb.
Titolo: «Patriarcato: legge insediamenti annessione de facto - 'L'antisemitismo è contro i principi cristiani'»

Riprendiamo da ANSA di oggi, 10/02/2017, la breve "Patriarcato: legge insediamenti annessione de facto"; da AVVENIRE, a pag. 22, con il titolo "L'antisemitismo è contro i principi cristiani", la cronaca a firma G. Gamb.

A destra:
Papa Francesco: "Perché il muro in Israele?"
Israele: "Perché il vetro antiproiettili nella papamobile?"

Il doppio volto del Vaticano è espresso oggi da due articoli, uno contenente le dichiarazioni del Patriarca latino di Gerusalemme sulla legge per la regolarizzazione degli insediamenti votata alla Knesset, l'altro con le posizioni del Papa sull'antisemitismo. Il Patriarca latino si schiera apertamente con la posizione di chi vuole la distruzione di Israele.  E' la specialità di papa Francesco sostenere a parole la necessità di contrastare l'antisemitismo  quando i fatti sono l'opposto. Il Papa  dimentica le radici bimillenarie della cristianità, le sue affermazioni di oggi ignorano la storia. Andare ad Auschwitz, ripetere 'mai più', non conta nulla, ci dica piuttosto perchè non ricorda mai quanto disse Papa Woytila quando a Gerusalemme, davantl al Muro Occidentale affermò " Chiedo perdono ai fratelli ebrei per il male che la Chiesa vi ha fatto per duemila anni". Queste sono le parole che fanno riflettere, il resto è un cerimoniale adatto solo ai ricevimenti, poco importa se gli ospiti sono ebrei... americani.

Ecco gli articoli:

ANSA: "Patriarcato: legge insediamenti annessione de facto"

Immagine correlata
Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 9 FEB - «Annessione de facto di territori privati palestinesi» che «mina la soluzione dei due Stati», elimina ancora di più le «speranze di pace» e rischia di provocare «gravi conseguenze». Con queste parole determinate il Patriarcato latino di Gerusalemme ha espresso il suo giudizio negativo e le proprie preoccupazioni rispetto alla legge approvata dal Parlamento israeliano che ha «regolarizzato» retroattivamente circa quattromila unità abitative degli insediamenti dei coloni israeliani costruiti abusivamente su territori palestinesi. In un comunicato il Patriarcato latino definisce tale provvedimento «ingiusto e unilaterale», ed esprime la sua preoccupazione per il futuro di pace e di giustizia in Terra Santa, chiamando i leader ad «assumere provvedimenti decisivi in favore della pace, della giustizia e e della dignità per tutti». (ANSA).

AVVENIRE - G. Gamb.: 'L'antisemitismo è contro i principi cristiani'

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Papa Francesco

Torna a deplorare «l'atteggiamento anti-semitico in ogni sua forma» e lo definisce «contrario in tutto ai principi cristiani e ad ogni visione che sia degna dell'uomo». Papa Francesco sceglie l'udienza di ieri alla delegazione dell'Anti-defamation league per condannare tendenze e atteggiamenti antiebraici «ancora diffusi». Di fronte ai membri dell'organismo nato nel 1913 negli Stati Uniti con l'obiettivo di combattere i tentativi di diffamazione nei confronti del popolo "eletto"; il Pontefice ricorda l'«amicizia sincera» e i «sentimenti fraterni» che in questi anni «animano ebrei e cattolici». E cita il Salmo 133 per descrivere il rapporto fra le due fedi: "Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!': «II nostro incontrarci - sottolinea Bergoglio - è un'ulteriore testimonianza, oltre che dell'impegno comune, della forza benefica della riconciliazione, che risana e trasforma le relazioni». Eppure, aggiunge, «se la cultura dell'incontro e della riconciliazione genera vita e produce speranza», la «non-cultura dell'odio semina morte e mietedisperazione».

Francesco va con la mente alla sua visita al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau in Polonia avvenuta la scorsa estate. «Non ci sono parole e pensieri adeguati - afferma nella Sala dei Papi - di fronte a simili orrori della crudeltà e del peccato; c'è la preghiera, perché Dio abbia pietà e perché tali tragedie non si ripetano. Per questo continuiamo ad aiutarci gli uni gli altri, come auspicava Giovanni Paolo II, ad "abilitare la memoria a svolgere il suo necessario ruolo nel processo di costruzione di un futuro nel quale l'indicibile iniquità della Shoah non sia mai più possibile"». Anche Benedetto XVI viene ricontato da Francesco quando evidenzia che l'organizzazione era già stata ricevuta dai suoi predecessori. Quindi ll Pontefice si dice convinto che «o più che in passato la lotta all'antisemitismo può fruire di strumenti efficaci, come l'informazione e la formazione».

Da qui l'invito «ad educare, a promuovere il rispetto di tutti e proteggerei più deboli». E osserva: «Custodire il sacro tesoro di ogni vita umana, dal concepimento sino alla fine, tutelandone la dignità, è la via migliore». Per Bergoglio, «di fronte alla troppa violenza che dilaga nel mondo, siamo chiamati a un di più di nonviolenza, che non significapassività, ma promozione attiva del bene». Come? Coltivando «la giustizia», accrescendo «la concordia», sostenendo «l'integrazione, senza mai stancarsi». Solo così, avverte, «si potranno raccogliere frutti di pace». Infine il richiamo a «favorire dovunque la libertà di culto, anche proteggendo i credenti e le religioni da ogni manifestazione di violenza e strumentalizzazione».

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