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Corriere della Sera-Il Giorno Rassegna Stampa
22.08.2015 Israele: start up e agricoltura
Accordo con Enel, novità per riso e soia all'Expo

Testata:Corriere della Sera-Il Giorno
Autore: f.ta.-Federica Balza
Titolo: «Enel e Israele a caccia di start up tecnologiche-Israele coltiva riso e soia in verticale»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA e dal GIORNO due articoli sull'economia israeliana.

Corriere della Sera- " Enel e Israele a caccia di start up tecnologiche "

L'intesa tra l'Enel e il ministero dell'Economia israeliano è sostanzialmente raggiunta permettendo, nelle prossime settimane, di cominciare la caccia alle start up innovative nell'energia. Lo schema è il seguente. L'Enel indica agli israeliani interessi e priorità, ottiene in cambio la segnalazione delle start up che hanno in corso progetti collegabili, le seleziona e decide in quali investire. Lo farà rendendo disponibile liquidità, il network di relazioni e occasioni di sperimentazione sul campo. Senza, tranne eccezioni, acquistare quote. Il governo israeliano verserà somme analoghe nelle casse delle start up.

 Tra i progetti ci sono l'utilizzo di droni per la pulizia dei pannelli solari e l'innovazione nelle batterie di accumulo dell energia o utilizzate per il bilanciamento della rete. E un accordo pilota che sarà il laboratorio d'iniziative simili con altri Paesi a cui lavora l'area del gruppo battezzata dnnovazione e sostenibilità», in cui operano 500 dipendenti trasversali sia alle attività dell'Enel sul territorio sia ai diversi settori, organizzata per volontà dell'amministratore delegato, Francesco Starace. Ne è responsabile Ernesto Ciorra, ex consulente della Busacca e associati, che riferisce a Starace. L'Enel porta in dote la presenza in 32 Paesi, progetti concreti a cui lavorare, i contatti con 400 università, tre centri di ricerche. Accordi analoghi sono in chiusura con fondi esteri. E il caso di True North (americano), Aster (franco-svizzero), Capital one (israeliano), Startup Europe (italo-americano).

Il Giorno- Federica Balza: " Israele coltiva riso e soia in verticale"

 

«La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo», così recita un salmo dei canti di Re David. E sul concetto di verità, intesa come ricerca per innovare e progredire, che si fonda l'unione del Padiglione Israele ai temi di Expo. Cosciente delle proprie ridotte dimensioni che, unite alle scarse risorse naturali, non garantiscono competitività nell'ambito delle esportazioni internazionali, il Paese impegna i propri studi, ispirati dai testi sacri, per fornire, a sé stesso e al mondo, idee. Un'innovazione legata alla tradizione ben espressa dalla ricorrenza, proprio quest'anno, della «schmita» - l'anno sabbatico delle terre d'Israele dove, ogni sette, i campi devono riposare dalle colture - eccellente esempio di sostenibilità ambientale. Nasce così un padiglione la cui struttura, lunga e stretta, ricorda quella geografica dei confini israeliani. Con un campo verticale di settanta metri - unità modulari coltivate a soia, grano, riso e mais - il padiglione mostra esternamente una tecnologia frutto di una collaborazione scientifica italo-israeliana di cui Elazar Cohen,commissario generale del Padiglione, spiega il contributo: «Il sistema di irrigazione a goccia computerizzato al nostro padiglione non innaffia il terreno ma la sin-gola pianta, quando necessario. In questo modo non solo è possibile risparmiare risorse idriche ma anche ridurre l'inquinamento nell'agricoltura: i campi allagati nidificano una grande biomassa di batteri e ogni chilo di riso richiede circa 5.000 litri d'acqua. Con questa rivoluzionaria tecnologia sarà possibile utilizzare solo 1.500 litri». Tradizione e modernizzazione in un connubio che si evince tal quale nello spazio interno suddiviso in quattro aree che approfondiscono, dapprima, il concetto del mi-dor le-dor- il passaggio di generazione in generazione della Pasqua ebraica - raccontando con un filmato la storia e la vita di tre generazioni il cui ingegno nello sfruttamento delle scarse risorse ha reso Israele economicamente sostenibile. Suggestiva la stanza buia in cui luci proiettano al cielo un campo virtuale dal quale emergono quattro grandi progetti: la ricreazione del Super Wheat, il grano privo di modifiche genetiche; l'applicazione di tecnologie digitali e satellitari per la gestione dei campi, la cosiddetta « agricoltura 3.0»; un progetto d'avanguardia di irrigazione in Africa e un centro di mungitura industriale in Asia. Gli ebrei sefarditi, durante la notte, recitano una preghiera che invoca pace nel mondo e sazietà: un messaggio che Israele ha qui concretizzato con eccellenti proposte.

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