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Il Foglio Rassegna Stampa
02.10.2017 Germania: i neonazisti in Parlamento, lo dichiara Sigmar Gabriel, lui sì che se ne intende
Per le sue posizioni su Israele e gli arabi palestinesi

Testata: Il Foglio
Data: 02 ottobre 2017
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Anche la Germania si è normalizzata»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 02/10/2017, a pag. III, con il titolo "Anche la Germania si è normalizzata", il commento tratto dal Financial Times.

Il Financial Times non riferisce che di neonazisti in Parlamento, in Germania, già ce n'è stato uno, e ha occupato anche la carica di Ministro degli Esteri: Sigmar Gabriel, che ha affermato in riferimento a AfD: ‘avremo veri nazisti nel Bundestag tedesco per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale’. Le sue parole sul modo - presunto - con cui Israele tratterebbe gli arabi palestinesi lo fanno rientrare nella categoria. Rimandiamo per approfondire alle pagine di IC:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=66196 
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=66136
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=66164

Ecco l'articolo:

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Sigmar Gabriel

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Benjamin Netanyahu

Durante lo scorso anno, mentre l’uragano del populismo politico scuoteva l’occidente, la Germania rimaneva un’isola di calma”. Così Gideon Rachman commenta le elezioni tedesche. “Gli Stati Uniti hanno eletto Donald Trump; la Gran Bretagna si affacciava verso la Brexit; François Hollande era troppo impopolare per essere rieletto come presidente francese. Al contrario, Angela Merkel, andava serenamente verso un quarto mandato come cancelliere. Tra le grandi nazioni occidentali, solo la Germania sembrava avere una leadership forte e stabile. Le elezioni dello scorso fine settimana assicurano che la signora Merkel ha effettivamente guadagnato un altro mandato in carica. Ma l’altro dato, meno confortante, è che la Germania ha perso la sua immunità al populismo antiistituzionale arrabbiato. Ciò ha gravi implicazioni per la capacità della cancelliera tedesca di svolgere il ruolo di ‘leader del mondo occidentale’, titolo che molti le hanno dato dopo l’elezione di Trump. La grande storia delle elezioni tedesche è chiaramente l’ascesa della destra nazionalista, sotto forma dell’Afd, che ha preso oltre il 13 per cento di voti e sarà il terzo più grande partito in Parlamento con più di 90 deputati. Sigmar Gabriel, già ministro degli Esteri della Germania, ha sostenuto che con l’Afd in Parlamento ‘avremo veri nazisti nel Bundestag tedesco per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale’. La maggior parte degli analisti non si spinge così lontano. La forte performance dei populisti, e in particolare dell’Afd, mette fine alla speranza fondamentale per cui il ‘peso della storia’ significa che la Germania è immune all’estremismo. L’Afd è diventato sempre più radicale con il passare del tempo.

Il gruppo è emerso originariamente come un ‘partito di professori’ e di intellettuali conservatori arrabbiati per la partecipazione della Germania ai salvataggi nell’eurozona. Ma la crisi dei rifugiati del 2015, che ha visto più di un milione di richiedenti asilo, in gran parte musulmani, entrare in Germania, ha dato all’Afd l’opportunità di rifarsi come un partito anti-immigrazione. La presenza di un partito nazionalista di destra nel Bundestag cambierà il tono della politica tedesca. Potrebbe anche complicare il modo in cui la Germania interagisce con il resto d’Europa, facendo pressioni sul governo per assumere posizioni nazionaliste. Il nuovo paesaggio politico in Germania renderà più difficile per Merkel rispondere positivamente alle aperture francesi. Un quarto mandato in carica è un trionfo personale per Merkel. Ma ha pagato un prezzo per le sue politiche sui rifugiati e sull’euro. La Germania ora sembra più come un ‘normale’ paese occidentale. E questo, ironicamente, non è qualcosa di salutare”.

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lettere@ilfoglio.it

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