Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/05/2023, a pag.16, con il titolo "Nazismo versione Putin" l'analisi di Giuseppe Agliastro.
Giuseppe Agliastro
Putin torna a giocare la carta della propaganda. Rivolgendosi agli ebrei russi nel Giorno della Salvezza e della Liberazione dal nazismo, il leader del Cremlino ha ripetuto ancora una volta una delle assurde motivazioni con cui cerca di giustificare l'ingiustificabile guerra in Ucraina: quella secondo cui l'invasione avrebbe come obiettivo la "denazificazione" del Paese vicino. «È contro i seguaci del nazismo che i nostri soldati e i nostri comandanti stanno combattendo oggi nell'operazione militare speciale», ha dichiarato Putin in un messaggio. Per "operazione militare speciale" il presidente russo intende la guerra in Ucraina: Mosca vieta infatti di chiamare col suo vero nome la guerra. Parlando di "seguaci del nazismo", rispolvera invece la vecchia menzogna secondo cui il governo ucraino sarebbe un covo di fascisti: una falsità ancora più assurda se si pensa che Zelensky ha origini ebraiche. Per rendere più toccante il suo messaggio propagandistico, Putin cerca di far apparire come una guerra difensiva l'aggressione armata che lui ha ordinato. E paragona la guerra in Ucraina a quella dei soldati sovietici contro gli invasori nazisti. Quegli stessi nazisti responsabili di un crimine disumano come l'Olocausto. Migliaia e migliaia di persone sono morte in questi 15 mesi di guerra, e tra loro tantissimi civili. Le autorità ucraine denunciano che tre persone, tra cui un bambino, sono state uccise ieri da un bombardamento russo vicino Kherson, mentre i separatisti filorussi sostengono che quattro civili sono morti in un attacco a Donetsk. I combattimenti più feroci si registrano ancora attorno a Bakhmut, nel Sud-est ucraino, dove sarebbe stato ucciso dall'artiglieria russa anche un ex sergente in pensione delle forze speciali americane. Le truppe di Kiev dichiarano di aver riconquistato 20 kmq di territorio negli ultimi giorni nella periferia della città devastata dalle cannonate. E ieri hanno dichiarato di essere avanzate «fino a 500 metri in alcune zone del fronte». Il ministero della Difesa di Mosca afferma invece che i suoi soldati stanno continuando a combattere per cercare di conquistare i quartieri occidentali di Bakhmut. Non è però possibile verificare le dichiarazioni delle due parti, né sulla situazione a Bakhmut né sulle conseguenze del massiccio raid russo di due notti fa, dove Kiev sostiene di aver abbattuto tutti i razzi e i droni lanciati dalle truppe del Cremlino e, per la prima volta, ben sei missili ipersonici russi Kinzhal. Mosca dà una versione dei fatti completamente opposta e afferma di aver colpito «tutti i bersagli» e di aver distrutto un sistema di difesa aerea Patriot americano proprio con un Kinzhal. Intanto la Duma ha approvato in seconda lettura alcuni emendamenti che permetteranno il «trasferimento forzato» dei residenti delle regioni occupate dell'Ucraina. Grazie a questa decisione, che avrà bisogno della terza lettura per l'approvazione, Mosca potrà attuare «spostamenti forzati e controllati» dei cittadini dai territori in cui è stata introdotta la legge marziale, quindi tutti quelli momentaneamente occupati in Ucraina eccezion fatta per la Crimea. E mentre tanti si aspettano a breve una controffensiva ucraina, l' inviato del governo cinese è arrivato a Kiev per promuovere il "piano di pace" di Pechino. Li Hui è il più importante funzionario cinese a visitare l'Ucraina dall'inizio del conflitto, e prossimamente è atteso anche in Germania, Francia, Polonia e Russia. Ieri ha incontrato il capo della diplomazia ucraina Dmitro Kuleba che ha ribadito la posizione di Kiev: «L'Ucraina non accetta nessuna proposta che preveda la perdita di propri territori o il congelamento del conflitto». Kiev dice infatti di voler riavere il controllo di tutte le sue regioni, compresa la Crimea che Mosca si è annessa 9 anni fa con un'invasione armata. Il piano cinese è stato accolto con scetticismo dagli Usa e da altri Paesi occidentali, che non vedono in Pechino un mediatore neutrale a causa degli stretti rapporti con Mosca e sottolineano come la Cina non abbia condannato pubblicamente l'invasione. Ma c'è pure chi pensa che Pechino possa usare la sua influenza sul Cremlino per premere per la pace.
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