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La Stampa Rassegna Stampa
27.07.2017 Allarme dalla Università ebraica di Gerusalemme
Cronaca di Fabio Di Todaro

Testata: La Stampa
Data: 27 luglio 2017
Pagina: 10
Autore: Fabio Di Todaro
Titolo: «Gli anni della fertiilità perduta 'La specie umana ora è a rischio'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/07/2017, a pag.10, con il titolo "Gli anni della fertiilità perduta 'La specie umana ora è a rischio'", la cronaca di Fabio Di Todaro.

Risultati immagini per epidemiologo israeliano Hagai Levine
spermatozoi

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Hagai Levine, epistemologo Università ebraica di Gerusalemme

Su questo tema era intervenuto qualche anno fa il prof.Umberto Veronesi, ma l'attenzione sui nostri media era stata tiepida. Vediamo se ora, dopo gli studi prodotti dalla Università ebraica di Gerusalemme, anche in Occidente si capirà che il problema sono gli spermatozoi, non la diffusione della cultura edonista, tesi cara ai moralisti catto-reazionari di casa nostra.

Oggi l'uomo è poliedrico e porta a termine la maggior parte dei corteggiamenti grazie alla rete. Ma quanto a virilità, i maschi del terzo millennio sono sconfitti in partenza nel confronto con genitori e nonni. Al punto da lasciare intravedere il rischio dell'estinzione del genere umano se non si registrerà quanto prima un'inversione di rotta nei tassi di fertilità maschile: sempre più giù, in conseguenza del drastico calo nel numero degli spermatozoi. In appena quarant'anni, gli uomini occidentali hanno infatti visto calare del 52,4 per cento la concentrazione degli spermatozoi e ancora di più il loro valore medio: del 59,3 per cento, per l'esattezza. Una tendenza che vive una discesa inarrestabile e che ha portato l'epidemiologo israeliano Hagai Levine ad agitare finanche lo scenario peggiore: quello abitato da uomini incapaci di procreare, «se non cambieremo l'ambiente che ci circonda, le sostanze chimiche a cui siamo esposti e il nostro stile di vita». Europa, Usa e Australia Il ricercatore è uno degli otto scienziati dell'Università ebraica di Gerusalemme ad aver vergato una metanalisi pubblicata sulla rivista Human Reproduction Update, ripresa in un baleno da tutti i media internazionali. Leggendo il documento - redatto dopo aver passato in rassegna 185 studi pubblicati tra il 1973 e il 2011 con il coinvolgimento di uomini nordamericani, europei, australiani e neozelandesi - trova conferma il grido di allarme che gli endocrinologi e gli andrologi lanciano ormai da tempo. Emblematico è il caso dell'Italia, dove nel 2016 sono nati appena 474 mila bambini. Se si fanno sempre meno figli, la colpa è sl del disagio sociale che porta a procrastinare la costituzione di una famiglia e di conseguenza pure il suo allargamento, ma alla base del calo delle gravidanze c'è pure un'altra ragione, affrontata con minor frequenza in quanto più temuta. Sul banco c'è infatti la virilità degli uomini: tutt'altro che accresciuta nell'epoca del benessere. Asia, Sud America e Africa La flessione nel numero degli spermatozoi medi in dotazione a ogni individuo è un tema che ha trovato ampio spazio nella letteratura scientifica dal 1992 a oggi. Ma mai nessuno s'era preso la briga di andare più a ritroso, escludendo i comportamenti logicamente legati a un calo dei tassi di fertilità, come l'astinenza sessuale e l'aumento dell'età di concepimento. Il calo degli spermatozoi documentato nelle popolazioni occidentali non è stato rilevato in Asia, Africa e Sud America: troppo pochi gli studi ll condotti per trarre conclusioni definitive. La ricerca, date le conclusioni, «deve fungere da sveglia per le autorità sanitarie di tutto il mondo», hanno messo nero su bianco i ricercatori. In assenza di prove apparenti e inconfutabili, «avere un'idea chiara delle cause di quanto osservato è necessario per mettere a punto strategie di prevenzione efficaci». Il sovrappeso, la sedentarietà, l'abitudine al fumo e la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse sono tra le principali cause indiziate di aver determinato il calo degli spermatozoi. Altro che cyber e multitasking: l'uomo è in crisi e il suo «default» potrebbe determinare pure quello dell'umanità.

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