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La Stampa Rassegna Stampa
27.06.2017 Usa: sul bando dai Paesi islamici la Corte Suprema dà ragione a Trump
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 27 giugno 2017
Pagina: 15
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Bando dai Paesi musulmani. La Corte Suprema salva Trump»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/06/2017, a pag. 15, con il titolo "Bando dai Paesi musulmani. La Corte Suprema salva Trump", la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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Donald Trump

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato di discutere il ricorso del governo per il bando contro l’ingresso dei cittadini di sei Paesi islamici, consentendo nel frattempo che vada almeno parzialmente in vigore. Una vittoria per il presidente Trump, che anticipa anche le nuove dinamiche del massimo tribunale americano, dopo la nomina del giudice conservatore Gorsuch.

Il bando era stato proclamato con un ordine esecutivo subito dopo l’Inaguration, allo scopo di proteggere gli Usa dai terroristi che potevano usare il sistema di immigrazione per penetrarli. Il divieto riguardava Iraq, Iran, Siria, Libia, Somalia, Yemen e Sudan, e i rifugiati in arrivo da varie regioni. Sarebbe durato per 90 giorni, in modo da rivedere le pratiche per il controllo degli arrivi, ma era stato bocciato dai giudici di primo grado. Quindi era stato riscritto, escludendo l’Iraq, però la Corte d’Appello di San Francisco l’aveva nuovamente bloccato. L’amministrazione ha fatto ricorso al massimo tribunale americano, che ieri ha deciso all’unanimità di ascoltare la causa ad ottobre prossimo. La Corte Suprema tuttavia si è divisa sulla richiesta di togliere il blocco imposto dai tribunali minori, e consentire al bando di entrare in vigore in attesa della sua sentenza. Sei giudici, Roberts, Kennedy, Breyer, Ginsburg, Sotomayor e Kagan, hanno accettato di attivare il divieto di ingresso, ma solo per le persone che non hanno alcun legame con gli Usa: chi ha famigliari, visti, posti di lavoro, inviti per studiare, o altre connessioni del genere, è autorizzato a venire. Tre giudici, Thomas, Alito e Gorsuch, hanno dissentito, scrivendo che secondo loro l’intero bando doveva entrare in vigore, anche perché l’analisi di chi può entrare e chi no paralizzerà l’amministrazione.

La sentenza è quanto meno una vittoria parziale per Trump, che infatti l’ha subito celebrata via Twitter, sottolineando la «decisione unanime». Il giudizio definitivo arriverà dopo la discussione a ottobre, ma a questo punto per prevalere la Casa Bianca ha bisogno di convincere solo due altri giudici, presumibilmente i conservatori Roberts e Kennedy. La scelta di ieri già indica i nuovi equilibri nella Corte, con il nuovo giudice Gorsuch schierato come era prevedibile col blocco più conservatore. Se nei prossimi mesi si ritirasse Kennedy, il più moderato dei conservatori, Trump avrebbe la possibilità di riequilibrare a destra il tribunale per almeno una generazione.

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