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La Stampa Rassegna Stampa
25.06.2017 Qatar al centro del terrorismo: va combattuto seriamente. Perchè Trump non interviene?
Analisi di Rolla Scolari

Testata: La Stampa
Data: 25 giugno 2017
Pagina: 15
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «Il Qatar respinge l'ultimatum dei sauditi»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 25/06/2017, a pag.15, con il titolo " Il Qatar respinge l'ultimatum dei sauditi " l'analisi di Rolla Scolari.

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Basterà il tentativo di isolare il Qatar, quando a rendere difficile l'isolamento provvedono sia l'Iran che la Turchia, con l'aggiunta degli accordi economici con gli Usa? La coalizione sunnita sponsorizzata da Trump è un ottimo progetto, ma allora deve mettere uno stop deciso alla politica americana ancora incentrata a favore del Qatar: accordi economici, militari ecc.

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Né ragionevoli né fattibili. Così il Qatar ha rifiutato le 13 richieste avanzate nei giorni scorsi dai rivali Arabia Saudita, Emirati arabi, Bahrein ed Egitto. La lista era arrivata a Doha attraverso la mediazione del Kuwait. Tra le condizioni per mettere fine alla crisi - i vicini del Golfo accusano il Qatar di sostenere il terrorismo - c'è la rottura di ogni rapporto con movimenti islamisti come i Fratelli musulmani, gruppi armati e terroristici della regione, l'indebolimento delle relazioni con l'Iran sciita, l'arcinemico dei potentati sunniti dell'area, la chiusura dell'emittente al-Jazeera, giudicata dai governi della regione strumento di propaganda di Doha, e l'interruzione della costruzione di una base militare turca. Considerato il fatto che, contro le aspettative degli stessi Paesi all'origine delle sanzioni imposte, l'emirato sembra reggere all'embargo di oltre due settimane, era difficile aspettarsi una svolta nella crisi. Benché le principali vie commerciali - terrestre con l'Arabia Saudita e marittima con gli Emirati - siano state interrotte, il Qatar si è adattato a nuove - e più costose - spedizioni attraverso l'Oman, e se per qualche giorno sugli scaffali dei supermercati non ci sono stati latte e pollo, ora i rifornimenti sono garantiti grazie alle relazioni con Iran e Turchia. Allo stesso tempo il Paese continua a vendere gas e idrocarburi sia in Asia sia in Europa. Benché Trump dopo il suo recente viaggio in Arabia Saudita abbia definito il Qatar un sostenitore di «alto livello» del terrorismo, poche settimane fa il Pentagono ha annunciato un accordo da 12 miliardi di dollari per la vendita di  aerei caccia al Paese, e Qatar Airways ha dichiarato interesse nell'acquisto di parte di American Airlines: le alternative politiche ed economiche del ricco emirato restano per ora valide. Per il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, le richieste dei vicini del Golfo proverebbero che la crisi non verte sull'appoggio al terrorismo, ma sarebbe invece un tentativo di limitare la sovranità dell'emirato e di monopolizzare la sua politica estera. Se Doha non accetterà le condizioni imposte, le strade si divideranno, hanno fatto sapere gli Emirati, per i quali il Qatar è un «cavallo di Troia» tra le monarchie arabe, compatte attorno a Riad e Abu Dhabi sulla politica regionale. Tuttavia, ha sottolineato abbassando i toni il capo della diplomazia degli Emirati, Anwar Gargash, «non stiamo cercando un cambio di regime in Qatar» ed è «esclusa un'escalation militare». L'alternativa alle richieste è «l'isolamento».

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