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La Stampa Rassegna Stampa
22.06.2017 Russia, Mikhail Khodorkovsky: 'A Putin c'è un'alternativa'
Commento di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 22 giugno 2017
Pagina: 15
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «Khodorkovsky soffia sulla protesta: 'Non arrendetevi, a Putin c’è un'alternativa'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/06/2017, a pag. 15, con il titolo "Khodorkovsky soffia sulla protesta: 'Non arrendetevi, a Putin c’è un'alternativa' ", il commento di Giuseppe Agliastro.

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Mikhail Khodorkovsky

I russi devono capire che c’è un’alternativa a Putin, solo così si potrà passare dall’autoritarismo alla democrazia, magari trasformando gradualmente la Russia in una repubblica parlamentare: Mikhail Khodorkovsky torna a far sentire la sua voce in un momento di particolare fermento. È passata infatti poco più di una settimana dalle proteste anticorruzione e antigovernative soffocate dalle autorità con migliaia di fermi e centinaia di arresti. Le manifestazioni? «Sono molto importanti - dice l’ex magnate del petrolio in un forum alle Deutsche Welle - perché, anche se non fanno cadere il governo, quando un cittadino vede migliaia, decine di migliaia di dimostranti accanto a sé che dicono esattamente cosa anche lui pensa, allora capisce che non è solo».

Colui che le proteste le ha organizzate, Alexey Navalny, in questo momento è dietro le sbarre. È stato condannato a 25 giorni. E pene simili sono state inflitte a numerosi altri oppositori. Tra i fermati c’è anche Maria Baronova, coordinatrice nazionale di Russia Aperta, la fondazione creata da Khodorkovsky che dichiara come propri obiettivi lo sviluppo della società civile e della democrazia in Russia.

Khodorkovsky, ex patron della Yukos, il carcere lo conosce bene, ci ha passato una fetta consistente della propria vita: 10 anni. Solo nel 2013 Putin gli ha concesso la grazia. Arrestato nel 2003, quando era l’uomo più ricco del Paese dopo aver costruito la sua fortuna durante le privatizzazioni dell’era di Eltsin, Khodorkovsky è stato processato due volte con una condanna complessiva a 14 anni (poi ridotta a 11) per frode, evasione fiscale e riciclaggio. Ma molti ritengono che sotto ci sia lo zampino del Cremlino, che si è vendicato del sostegno che l’oligarca dava all’opposizione.

Ora Khodorkovsky vive a Londra, in una sorta di esilio. E ogni tanto si concede una stoccata contro il leader russo. «In quell’80% che vota o prevede di votare per Putin - ha detto - in realtà solo il 30-40% rappresenta veramente il suo elettorato, le altre persone se voteranno per Putin lo faranno perché non vedono alternative».

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Vladimir Putin


Ma il più grande fastidio che Khodorkovsky ha procurato al presidente russo da quando vive all’estero è stato il lancio di «Russia Aperta». Non per niente la procura ha deciso di bollare questa organizzazione come «indesiderata» accusandola di «screditare i risultati delle elezioni e indicarli come illegittimi». Le autorità si riferiscono alle legislative dello scorso settembre, stravinte dal partito del Cremlino, Russia Unita, ma con un’affluenza alle urne bassissima: sotto il 48%. Da allora alla Duma non c’è un solo deputato dell’opposizione. Putin però non ha smesso di usare il pugno duro contro ogni forma di dissenso e pochi giorni fa, a margine della Linea Diretta in tv con il Paese, ha lanciato un affondo: le manifestazioni - ha detto - sono uno stratagemma di promozione personale di Navalny.

Prima o poi però Putin lascerà la poltrona più importante del Paese, sottolinea Khodorkovsky augurandosi che ciò avvenga in modo pacifico. «La soluzione migliore sarebbe che Putin non si presentasse alle presidenziali» del prossimo anno, ha detto, precisando però subito che si tratta di «pura fantasia».

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direttore@lastampa.it

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