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La Stampa Rassegna Stampa
04.06.2017 AllahU Akabar fa strage a Londra
La cronaca di Alberto Simoni

Testata: La Stampa
Data: 04 giugno 2017
Pagina: 1
Autore: Alberto Simoni
Titolo: «Attacchi multipli, terrore a Londra»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/06/2017, a pag.1/2/3 con il titolo "Attacchi multipli, terrore a Londra" la corrispondenza da Londra di Albero Simoni.

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La strage sul London Bridge

A 4 giorni dal voto, Londra è sotto attacco secondo la tecnica collaudata dal terrorismo islamico: un furgone lanciato sulla folla, sparatorie e accoltellamenti. Morti e feriti.
La notizia è sulle prime pagine dei quotidiani, la strage al grido di Allah HuAkbar è avvenuta a Londra, se avessi colpito in Israele non avrebbe avuto una simile risonanza.
Adesso gli 'esperti' si interrogheranno, Theresa May e Jeremy Corbyn sospendono la campagna elettorale, Scotland Yard chiede alla popolazione di "barricarsi in casa". Non è così che si risponde al terrorismo, in altra pagina di IC pubblichiamo l'editoriale del direttore della STAMPA Maurizio Molinari, che analizza il modello isrealiano.

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Corbyn & Sanders

Il rischio che Corbyn possa vincere le elezioni fino a ieri non era da sottovalutare, l'elettorato britannico ci ha abituato ormai da decenni ad aspettarci di tutto, ricordiamo l'elezione a sindaco di Londra del socialista
 Ken Livingstone dal 2000 al 2008, amico e sodale del terrorismo mediorientale.

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Ken Livingstone

Ieri era arrivata una buona notizia,  Bernie Sanders- lo sconfitto da Hillary Clinton- era arrivato in Inghilterra per sostenere Corbyn, con un alleato simile le probabilità di vittoria della May erano migliorate. Ma la strage di ieri sera rimette tutto in discussione, se vincesse Corbyn sarebbe l'inizio della fine della democrazia inglese.

Ecco la cronaca

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Alberto Simoni

La notte più lunga, a Londra, è iniziata alle 22,08 di sabato 3 giugno, quando un pulmino ha investito su London Bridge - ponte simbolo della città - diversi pedoni. Ne sono poi usciti tre aggressori che hanno accoltellato altri passanti, colpendoli «in nome di Allah». Pochi minuti dopo nella zona di Borough Market, a sud del Tamigi, lo stesso commando ha continuato la sua azione prima di cadere sotto i colpi della polizia. I morti del duplice attacco sono sei, i feriti una ventina, ricoverati in sei ospedali cittadini (alcune fonti mediche citate dai media inglesi portano il numero dei feriti a 30). Mark Rowley, capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard ha descritto l’attentato come «un attacco prolungato iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market». Per tutta la notte è stata caccia agli aggressori. Solo all”alba Scotland Yard ha precisato che il commando era di tre terroristi e che tutti sono stati uccisi. Non ci sono quindi altri sospetti in fuga. Non significa tuttavia che dietro l’agguato mortale non vi siano complici e fiancheggiatori e le indagini proseguono tenendo aperte tutte le piste e le ipotesi. Ieri in tarda serata sembrava che a Vauxall ci fosse stato un altro attacco, anche qui un ferimento con un coltello, ma poi la polizia ha fatto sapere che non c’era alcuna legame con quanto accaduto nella zona del London Bridge. Il premier Theresa May che da subito aveva parlato di «potenziale attacco terroristico» ha convocato per stamani il comitato Cobra sulla sicurezza. La sequenza si e’ consumata in pochi minuti, a neppure due settimane di distanza dell’atroce attentato suicida commesso alla Manchester Arena il 22 maggio: dove Salman Abedi, giovane britannico figlio di ex rifugiati politici libici anti-Gheddafi, si era fatto esplodere fra la folla che usciva dal concerto di Ariana Grande - fra cui molti giovanissimi - causando 22 morti e circa 120 feriti. Ma il paragone più evidente è quello con un altro episodio avvenuto a Londra qualche mese fa, nella zona dell’altro ponte cittadino celebre, Westminster Bridge, quando Khalid Masood si lanciò alla guida di un Suv su un gruppo di pedoni, uccidendone cinque, per poi scendere dalla vettura e accoltellare a morte un poliziotto all’ingresso dell’adiacente palazzo del parlamento prima d’esser ucciso a sua volta da un agente armato. A London Bridge numerosi testimoni hanno visto il van, un veicolo bianco noleggiato dalla Hertz, piombare ad alta velocità, attorno agli 80 chilometri all’ora, su un marciapiede e falciare una mezza dozzina di persone. Il panico si è poi spinto nei bar e nei ristoranti di Borough Market, dove vi sono stati altri accoltellamenti, l’attacco a un poliziotto e lo scontro a fuoco finale: documentato dallo scatto d’un filmaker italiano, Gabriele Sciotto, che aveva appena terminato la visione della finale di Champions league Juventus Real Madrid, in un pub della zona, con l’immagine di due dei terroristi distesi sull’asfalto ormai senza vita, uno dei quali con indosso una simil-cintura esplosiva. Theresa May e il rivale laburista Jeremy Corbyn hanno sospeso la campagna elettorale, il livello di sicurezza è stato portato a livello più alto. Condanna dell’attacco da parte di Trump, che ha telefonato a May. Nessuna rivendicazione finora, ma l’attacco avviene a pochi giorni dall’inizio del Ramadan, nei giorni scorsi l’Isis aveva diffuso un appello via Telegram a tutti i lupi solitari per colpire proprio con auto e coltelli u durante il mese sacro in Europa. Ad ora l’identità degli aggressori è ignota.

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direttore@lastampa.it

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