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La Stampa Rassegna Stampa
26.06.2016 Un effetto Brexit nel mondo islamico
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 26 giugno 2016
Pagina: 4
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «L'Isis brinda alla disfatta di Cameron: questo è l'inizio della fine dei crociati»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 26/06/2016, a pag.4, con il titolo " L'Isis brinda alla disfatta di Cameron: questo è l'inizio della fine dei crociati ", l'articolo di Giordano Stabile.

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                                                                                        Giordano Stabile

L'Isis annuncia l'inizio della «disgregazione dei crociati», il fronte sciita festeggia l'uscita di scena di Cameron, colpito dalla «maledizione di Assad», e in Oman, partner riluttante del Consiglio di cooperazione del Golfo, si comincia a parlare di Omanexit. D Medio Oriente è più compiaciuto che preoccupato per la nuova crisi europea. I commentatori conservatori sottolineano i «limiti della democrazia», gli islamisti sperano nel suo collasso. Fine dei crociati E' la macchina propagandistica dell'Isis la più reattiva e aggressiva. Attraverso il canale Tele-gram gli islamisti hanno festeggiato l'uscita della Gran Bretagna dal blocco europeo come «l'inizio della fine dei crociati». Quello che hanno fatto a noi con la guerra, è il messaggio, ora lo infliggono a se stessi «con lo strumento della democrazia», vista come la causa di tutti i mali in quanto «governo degli uomini e non di Dio». «Nel momento in cui tutti i musulmani si riuniscono sotto la bandiera del Califfato - il commento di un seguace su Twitter -. L'Europa ha deciso di dividersi». Altri messaggi sono più minacciosi e invitano i lupi solitari ad approfittare del caos per colpire «Bruxelles e Berlino», per accelerare la crisi e «paralizzare» il Continente. Maledizione Assad Sul fronte opposto, ma egualmente felici, sono i supporter di Assad e del fronte sciita impegnato contro gli islamisti sunniti in Siria e Iraq. Sui social è soprattutto la «maledizione Assad», con hashtag in inglese #AssadCurse, a farla da padrone. L'argomento è che tutti quelli che hanno detto «Assad se ne deve andare» hanno perso il potere prima di lui, a cominciare dall'ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Nell'elenco ci sono, fra gli altri, l'ex premier turco Ahmet Davutoglu e quello australiano Tony Abbott. La Gran Bretagna rappresenta, assieme alla Francia, l'ala europea più dura nei confronti del raiss. Omanexit Nel Golfo le preoccupazioni sono soprattutto economiche, legate agli investimenti a Londra, vista come porta per l'ingresso nell'Ue. Ma la Brexit ha suscitato entusiasmi in Oman, con il ministero degli Esteri che ha elogiato, sul suo sito ufficiale la «coraggiosa e storica» decisione di uscire dall'Unione. I commenti sono stati entusiasti: «usciamo anche noi» dal Consiglio di cooperazione del Golfo, la piccola Ue araba guidata da Riad. L'Oman ibadita (una via di mezzo fra sunnismo e scii-smo) è contrario a una maggiore integrazione e al progetto di moneta unica che dovrebbe essere realizzato entro il 2020.

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