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La Stampa Rassegna Stampa
25.05.2016 Scandalo al museo di Torino: 'Gerusalemme in Palestina'
Cronaca di Cristina Insalaco

Testata: La Stampa
Data: 25 maggio 2016
Pagina: 39
Autore: Cristina Insalaco
Titolo: «'Ma Gerusalemme non è in Palestina'»

Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 25/05/2016, a pag. 39, con il titolo "Ma Gerusalemme non è in Palestina", la cronaca di Cristina Insalaco.

Israele scompare e Gerusalemme diventa città della Palestina. Succede a Torino, dove il Museo d'Arte Orientale e le organizzazioni cattoliche e filo-palestinesi che lo sostengono,  con le attività museali e di restauro organizza un convegno, con la benedizione di Comune e Regione. Israele non è mai nominato, mentre il Santo Sepolcro e il Monte degli Ulivi vengono descritti "in Palestina". In questo modo lo Stato ebraico viene delegittimato nella sua stessa ragione di esistere, cancellato completamente con un genocidio verbale in piena regola.

Le parole accampate dal direttore del MAO non sono altro che giustificazioni insufficienti. E' vero che il termine "Palestina" fu introdotto a partire dal II secolo d.C., dopo la distruzione di Gerusalemme nel 135 da parte delle legioni romane e il divieto imposto agli ebrei di risiedere nella città, rinominata Aelia Capitolina. Quello che però intendiamo con "Palestina" oggi è ben diverso: non più soltanto l'indicazione di un'area geografica, ma il riferimento a una entità pseudo-politica che vorrebbe l'annientamento di Israele, e per questo ricostruisce una storia senza fondamento oggettivo. Dichiarazioni  smentite dagli stessi organizzatori della Mostra e del convegno nell' invito che nuovamente ripubblichiamo. Quindi, anche bugiardi.
Ripetiamo: Santo Sepolcro e Monte degli Ulivi si trovano a Gerusalemme, capitale di Israele.

Invitiamo a scrivere al MAO all'indirizzo mao@fondazionetorinomusei.it , ma soprattutto a:
sindaco@cert.comune.torino.it
presidente@regione.piemonte.it

Per conoscere a fondo la vicenda rimandiamo alla pagina di Informazione Corretta di ieri: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=62518 Ecco l'articolo:

 

 


La locandina del convegno

La conferenza di oggi pomeriggio alle 17 al Mao dal titolo «La conservazione dei mosaici in Palestina» è diventata un caso. Nell’invito dell’evento c’è scritto che i restauratori del «Mosaic Center» di Gerico saranno al museo d’arte orientale per presentare le loro attività di restauro dei mosaici, svolte a Gerusalemme nella Chiesa delle Nazioni del Getsemani, sul Monte degli Olivi, e al Santo Sepolcro.

Si parla di Gerusalemme, capitale di Israele, ma nel titolo c’è scritto Palestina. «Il titolo dell’incontro si basa su una menzogna. Cancellare il nome di Israele mettendo la parola Palestina è stata una scelta politica - dice Angelo Pezzana, direttore editoriale di “Informazione Corretta” -: l’hanno fatto perché vogliono che tutto il territorio sia “Palestina”. Siamo di fronte ad una guerra senza bombe, volta a creare, oltretutto, confusione tra il pubblico».

Marco Biscione, direttore del Mao, risponde che la scelta della parola è legata a motivi storici: «Nella conferenza si parlerà di reperti del III secolo, quando quelle terre si chiamavano Palestina. Come ad Agrigento parliamo di templi greci, non italiani. E soprattutto l’incontro, nel quale non si dialogherà solo su Gerusalemme, è stato organizzato Mosaic Center, che si trova a Gerico. I protagonisti sono loro».

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


direttore@lastampa.it

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