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La Stampa Rassegna Stampa
26.04.2016 Turchia: Erdogan vieta l'ingresso ai giornalisti scomodi
Cronaca di Marta Ottaviani

Testata: La Stampa
Data: 26 aprile 2016
Pagina: 14
Autore: Marta Ottaviani
Titolo: «Pugno duro di Erdogan: ingresso vietato ai giornalisti ostili»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 26/04/2016, a pag. 14, con il titolo "Pugno duro di Erdogan: ingresso vietato ai giornalisti ostili", la cronaca di Marta Ottaviani.

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Marta Ottaviani

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Recep Tayyip Erdogan

In Turchia ormai a rischiare non solo più solo i giornalisti della Mezzaluna, ma anche quelli stranieri. Nel giro di 48 ore tre reporter hanno avuto problemi con la giustizia. Una giornalista olandese di origine turca, Ebru Umar, è stata arrestata dalla polizia per un tweet contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La detenzione è durata poche ore, ma Umar al momento non può lasciare il Paese. Da anni attenta al tema della violenza sulle donne, è da sempre una voce critica nei confronti dell’esecutivo islamico-moderato targato Akp.

Fra domenica e ieri a due giornalisti che venivano dall’estero è stato vietato l’ingresso nel Paese. Il primo è il fotoreporter Giorgios Moutafis, che si stava recando in Turchia su incarico del quotidiano tedesco «Bild» e che in passato si era occupato spesso del traffico di migranti, oltre ad aver seguito in prima linea l’assedio alla città curdo-siriana di Kobane. Allo scalo di Istanbul gli hanno detto che era finito su una lista di persone non autorizzate a entrare. Nel pomeriggio di ieri è arrivata la notizia che anche David Lepeska, giornalista americano, è stato respinto dalle autorità al controllo passaporti. Dal suo account Twitter, il reporter ha scritto di essere stato costretto a salire sul primo volo per Chicago e che comunque non sarà l’ultima volta che mette piede in Turchia. Entrambi non erano provvisti dell’accredito stampa temporaneo, consigliato a chi non si trattiene a lungo nel Paese. Un particolare che complica dal punto di vista legale la loro posizione.


Da mesi diversi corrispondenti hanno lamentato il fatto che la procedura per ottenere prima la tessera stampa e poi il permesso di soggiorno è diventata sempre più difficile. Lo scorso marzo, il corrispondente del «Der Spiegel», Hasnain Kazim, è stato costretto a lasciare il Paese dopo tre anni, dopo aver aspettato il rinnovo della tessera stampa inutilmente per tre mesi. Nel 2015, la giornalista olandese Frederike Geerdink è stata arrestata e spedita ad Amsterdam nel giro di 48 ore con l’accusa di appartenenza a un’organizzazione terroristica, nello specifico i curdi del Pkk. Il mese scorso, Erdogan ha detto che per fare del terrorismo non serve avere un fucile in mano basta una penna. Dalla rivolta di Gezi Parki, nel 2013, gli attacchi alla stampa straniera hanno assunto una frequenza sempre più assidua e in molti temono che questi primi provvedimenti possano diventare la norma, anche fuori dai confini turchi. In Germania, la cancelliera Angela Merkel ha autorizzato al processo contro Jan Böhmermann, il comico che ha ironizzato su Erdogan. La settimana scorsa, il ministero degli Esteri turco ha polemizzato anche per alcune vignette pubblicate in Olanda.

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