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In Francia il governo Hollande, e in prima fila il Premier Manuel Valls, lanciano un piano per sanzionare anche legalmente razzismo e anti-semitismo. Gli attacchi contro gli ebrei francesi sono aumentati del 100% nel 2014, come riporta Le Monde di oggi.
Stretta in Francia contro gli insulti razzisti e antisemiti. Il premier Manuel Valls ha presentato un piano in 40 punti e si è detto pronto a investire fino a 100 milioni di euro in tre anni. Il governo socialista di François Hollande ha annunciato che gli insulti razzisti e antisemiti verranno repressi come qualsiasi delitto di diritto comune e quindi considerati reati penali. Fino ad oggi venivano esaminati con la legislazione legata al diritto di stampa. «Più lenta e più tecnica rispetto a quella che riguarda gli altri delitti del codice penale», ha osservato il quotidiano «Libération». Dopo gli attentati di gennaio a Charlie Hebdo e all’Hyper Cacher, l’esecutivo intende dare un segnale forte: l’incitamento all’odio non può beneficiare di deroghe, anche a nome della libertà d’espressione. Gran parte delle stesse associazioni antirazziste, come anche molti giuristi specializzati in diritto di stampa, si sono espressi però contro il progetto che a loro avviso rischia di moltiplicare i processi in dossier spesso complessi che invece andrebbero trattati con molta attenzione e prudenza. «Rendere omaggio a Charlie Hebdo rafforzando la censura è una pura aberrazione», ha scritto su «Le Figarò» Anne-Marie Le Pourhiet, professoressa di diritto pubblico. Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@lastampa.it |
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