sabato 20 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
09.12.2014 Londra: via la cittadinanza a chi va a combattere per il jihad in Siria
Cronaca di Alessandra Rizzo

Testata: La Stampa
Data: 09 dicembre 2014
Pagina: 16
Autore: Alessandra Rizzo
Titolo: «Lei combatte in Siria per la jihad, Londra punisce tutta la famiglia»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/12/2014, con il titolo "Lei combatte in Siria per la jihad, Londra punisce tutta la famiglia", la cronaca di Alessandra Rizzo.

Ma se questo accade in Israele con le famiglie dei terroristi che si macchiano di stragi, allora scatta la riprovazione dei media internazionali. Due pesi, due misure ? Doppio standard ?


Miliziane jihadiste in Siria

«Siamo completamente britannici, io sono cresciuto guardando il Benny Hill Show», protesta il presunto terrorista che, insieme a tre figli, si è visto revocare il passaporto dal governo di Londra. «Siamo innocenti». La misura li ha colpiti quando erano in Pakistan, Paese di origine di cui sono cittadini. Per le autorità i quattro sono «convinti terroristi islamisti» legati ad al-Qaeda e a Lashkar-e-Taiba, gruppo estremista con base in Pakistan ritenuto responsabile degli attentati di Mumbai in cui morirono circa 170 persone.
La notizia è stata rivelata dal «Sunday Times» ed è la prima volta, secondo i media inglesi, che il passaporto viene collettivamente ritirato a un nucleo familiare. Il padre, 51 anni, è nato a Newcastle da genitori pakistani; i figli, tutti sui vent’anni, sono nati a Londra. La moglie dell’uomo e un altro figlio della coppia, un ragazzo disabile, hanno potuto conservare il passaporto britannico ma non hanno lasciato il Pakistan per non separarsi dal resto della famiglia. Un’altra figlia, 22 anni, è andata in Siria al seguito del marito combattente jihadista. Ma il padre sostiene di non aver avuto nulla a che fare con la decisione della figlia.
L’uomo, la cui identità è rimasta anonima, sostiene che la sua famiglia parla solo inglese e si sente straniera in Pakistan, anche se, al momento della revoca del passaporto nel 2011, i quattro sospetti erano nel Paese da due anni.
Londra ha la facoltà di revocare il passaporto britannico in caso di minacce alla sicurezza nazionale. La misura è stata estesa recentemente ai cittadini che vanno a combattere in Iraq e in Siria al fianco dello Stato Islamico: le autorità temono che, una volta tornati in patria, possano compiere attacchi terroristici. Il ministro degli Interni Theresa May ha rivelato che, dagli attentati di Londra del 2005, l’intelligence britannica ha sventato quaranta tentativi di attacchi, inclusi piani di far saltare in aria un aereo e attaccare la sede della Borsa a Londra.
Nel caso del padre con i tre figli, il ministro May ha preso la decisione sulla base di informazioni dei servizi segreti MI5 e considerando che i quattro non sarebbero divenuti apolidi visto che sono anche cittadini pakistani.
La decisione è stata confermata nel 2012 da una commissione speciale (Siac) secondo cui i sospetti hanno dato sostegno finanziario ai gruppi terroristici e si sono probabilmente sottoposti ad addestramento. Ma il sistema della commissione è controverso perché la presentazione delle prove avviene in segreto e i sospetti vengono rappresentati da «avvocati speciali» vagliati dal governo. «Come ci si può difendere se non si conoscono le prove di accusa?» lamenta Rachel Robinson del gruppo umanitario Liberty.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT