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La Stampa Rassegna Stampa
17.04.2014 Feste e ponti in arrivo... una vacanza in Israele
consigli ai viaggiatori, di Carla Diamanti

Testata: La Stampa
Data: 17 aprile 2014
Pagina: 21
Autore: Carla Diamanti
Titolo: «Gerusalemme una festa per tre religioni»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 17/04/2014, a pag. 21,  l'articolo di Carla Diamanti dal titolo "Gerusalemme, una festa per tre religioni".

           
Carla Diamanti        Una via di Gerusalemme

Una straordinaria coincidenza trasforma quest’anno Gerusalemme nel luogo in cui fedeli di religioni diverse si ritroveranno contemporaneamente per trascorrere la Pasqua. A unire ebrei e cristiani è il calendario, che nel 2014 fa cadere la celebrazione nello stesso periodo. Addirittura nello stesso giorno, il 20 di aprile, per cattolici e ortodossi, per i quali il giorno di Pasqua cade la domenica dopo la prima luna nuova dell’equinozio di primavera. Niente di strano, se non fosse che le due grandi Chiese cristiane seguono calendari distinti: Giuliano per gli ortodossi e Gregoriano per i cattolici. La grande festa ebraica, Pesah dell’anno 5774 (corrispondente al nostro 2014) va dal 15 al 22 aprile: una settimana intera durante la quale si commemora la fuga dall’Egitto e il passaggio del Mar Rosso. Ogni anno, dopo la pulizia delle case da ogni traccia di lievito e il digiuno dei primogeniti, la festa comincia in ogni casa con la tradizionale cena di Seder. Una vera e propria cerimonia rituale accompagnata dalla lettura dell’Haggadah, da canti, racconti, storie e soprattutto gioia. Il pasto rievoca la liberazione dalla schiavitù e sul piatto non devono mancare gli elementi fondamentali: erbe amare e lattuga, in ricordo dell’amarezza della schiavitù in Egitto; Charoset di mele, noci e vino impastati come la malta con cui gli schiavi costruivano piramidi e palazzi per i faraoni; uovo sodo, simbolo di rinascita e di distruzione (del Tempio); agnello, in ricordo del sacrificio al Signore. Non mancano i matzoth, tre pani azzimi sovrapposti che rappresentano l’unità del popolo di Israele, una ciotola con acqua salata e quattro bicchieri di vino da bere secondo un preciso ordine. Nonostante la grande folla di fedeli, sarà probabilmente più facile assistere ai riti pubblici delle comunità cristiane. Processioni e celebrazioni scandiscono la settimana cristiana fino agli ultimi tre giorni prima di Pasqua. Il giovedì pomeriggio i pellegrini cattolici, dopo la lavanda dei piedi nel Cenacolo sul Monte Sion e la messa dell’ultima Cena, si spostano sul Getsemani per l’Ora Santa. Il giorno successivo, come ogni venerdì dell’anno, per i vicoli della città vecchia si ripete il rito della processione lungo la via Crucis. Nel giorno di Venerdì Santo comincia alle 12,15 dalla chiesa della Flagellazione per concludersi davanti all’Edicola del Sepolcro, dove di sera si svolge la processione funebre. E’ qui, nell’Edicola posta al centro di questa basilica detta anche «della Resurrezione» e sede del Patriarcato ortodosso, che nel giorno del Sabato Santo si produce il più suggestivo dei riti ortodossi, atteso da oltre duecentocinquantamila fedeli. Si tratta del miracolo del Fuoco Sacro, cioè di una pioggia di fuoco che invade la cripta della Sepoltura al cospetto del Patriarca che poi accenderà le fiaccole per condividere il Fuoco con i fedeli. La chiesa più visitata di Gerusalemme, gestita da sei comunità cristiane (latini, greci, armeni, siriaci, copti egiziani ed etiopi) secondo lo Statu Quo stabilito dall’imperatore ottomano nel 1852, è certamente il fulcro di tutta la Settimana Santa.

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