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La Repubblica Rassegna Stampa
31.01.2016 Scorpio Dance, romanzo di Shifra Horn
Recensione di Susanna Nirenstein

Testata: La Repubblica
Data: 31 gennaio 2016
Pagina: 42
Autore: Susanna Nirenstein
Titolo: «Il segreto di Orion nel nome del padre»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 31/01/2016, a pag.42, con il titolo "Il segreto di Orion nel nome del padre", la recensione di Susanna Nirenstein al libro di Shifra Horn "Scorpion Dance".

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Susanna Nirenstein  Shifra Horn

Shifra Horn è una tessitrice di trame complesse, ricamate, dai colori squillanti (Quattro madri), odorose di profumi e musica (La più bella tra le donne), dilanianti come una bomba kamikaze ( Inno alla gioia ). In genere i protagonisti sono donne con una spiccata tendenza all'autonomia, donne pensanti. Intorno Israele. E la scena è quasi sempre Gerusalemme, dove 61 anni fa è nata da rifugiati europei e vive tuttora facendo dei su e giù con la Nuova Zelanda (terra del suo terzo marito) e Londra, anche se ha abitato per 5 anni a Tokyo con il secondo consorte ( matrimonio disastroso, mentre il primo, di pura passione, era stato da giovanissima con un coetaneo ortodosso). Vita movimentata, scossa per di più negli ultimi 8 anni da una leucemia. Vita tumultuosa, ricca di suggestioni, crisi e coraggio che si rispecchiano nei romanzi, in cui comunque si agitano psicologie sfaccettate, dubbi e anche colpi di scena. In Scorpion Dance, il ro- manzo appena uscito, è la prima volta che la voce narrante è un uomo, Orion, maschio un po' femminile in verità. Abita in una vecchia casa di Gerusalemme, quasi un garage, circondato da piante invasive. A crescerlo, la madre un po' squinternata che presto lo abbandonerà per andare dal nuovo uomo in Australia, e la nonna paternaJohanna, tedesche ambedue, sopravvissute. Questo è quel che sa. Suo padre è morto il primo giorno della Guerra dei Sei Giorni, nel '67. Orion non l'ha mai conosciuto, ma Johanna ha tutta una mitologia su di lui che evoca sempre insieme alla promessa che mai più si dovrà tornare nella terra dei nazisti dove lei dice di aver assistito di persona al rogo dei libri del '33. Orion é figlio di tutto questo: il legame fortissimo con la nonna dal numero tatuato sul braccio, la figura eroica del padre e la partenza della madre lo rendono incapace di legami duraturi, un bibliotecario, un collezionista, per sé e per gli altri, di autori bruciati dal Ill Reich. •Dove si bruciano i libri presto si bruceranno anche le personen è il motto ripetuto anche in occasione della fatwa a Rushdie. Eppure dietro questo assetto pieno di vuoti cosmici si nascondono mille segreti che infine l'incontro con l'amore dai ricami forse troppo insistiti, potrà inatteso, svelare.

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