martedi` 23 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
23.11.2014 Mostra dell'Unrwa a Torino: la propaganda di un'agenzia illegittima
Vera Schiavazzi risponde alla lettera di un lettore

Testata: La Repubblica
Data: 23 novembre 2014
Pagina: 0
Autore: Vera Schiavazzi
Titolo: «I dubbi sulla mostra dei Palestinesi»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA-TORINO di oggi, 23/11/2014, a pag. XII, con il titolo "I dubbi sulla mostra dei Palestinesi", la lettera di Antonino Salerno e la risposta di Vera Schiavazzi.


Il Museo Diffuso della Resistenza di Torino

La lettera inviata a Repubblica da un lettore, che pubblichiamo, è colma di pregiudizio e degli ormai classici, ma falsi, luoghi comuni che vogliono dipingere "tutti" gli ebrei come "ultrà sionisti" e al contempo contrapporre sionismo e antifascismo.
Troppo esiguo lo spazio a disposizione di Vera Schiavazzi per rispondere in modo articolato. Ciononostante il suo breve commento prende le distanze dalle inaccettabili posizioni del lettore.

Per leggere il commento di Deborah Fait sulla mostra di Torino, ma anche su mostre analoghe a Vicenza e Portici, http://informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=56138


Vera Schiavazzi

La mostra allestita al Museo della Resistenza, sul tema della più grande e longeva comunità di profughi del mondo, quella dei palestinesi, è stata prodotta dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell'assistenza ai profughi nel mondo. L'ho vista domenica scorsa. Bella. La cosa che mi ha immediatamente colpito è però la difficoltà a trovare traccia delle cause dell'odissea e della persecuzione di cui sono stati e sono protagonisti e oggetto i palestinesi. Si vedono immagini terribili dei palestinesi che "fuggono" disperati nel '48 ma perché lo fecero viene lasciato all'immaginazione dei visitatori; altre immagini mostrano Gaza distrutta più volte, il Libano in macerie, ma non si capisce quale sia stata la causa di tanta morte e tante rovine, se terremoti, maremoti o catastrofi naturali. Se, nonostante tutta questa "prudenza" che sfiora la complicità, un'associazione che rappresenta non più di un migliaio di cittadini ebrei di Torino riesce a convincere la politica torinese a farla chiudere, a parte la personale indignazione per un'inaccettabile censura oscurantista, vuol dire coscientemente e scientemente legittimare e alimentare la credenza che gli ebrei siano dei "diversi".
Ma a nessuno viene il sospetto che questa arroganza non fa che alimentare la causa prima dell'antisemitismo, di tutti gli antisemitismi, di tutti i razzismi? Possibile che questi giovani dirigenti dell'associazione ebraica torinese, tutti ultrà sionisti, non se ne accorgano?
Dove sono finiti gli ebrei sinceri antifascisti di una volta, quelli che conoscevano ancora il limite dell'inaccettabile? Povero Primo Levi.

Antonino Salerno

Gentile signor Salerno, mi pare del tutto legittimo che la mostra dell'Unrwa le sia piaciuta. Ma è l'unica cosa su cui sono d'accordo con lei. La Comunità Ebraica, indipendentemente da chi la dirige (e le posso assicurare che gli ultrà sionisti sono diversi) è tra gli aderenti al Museo della Resistenza, ed è per questo che chiede una chiusura o quanto meno una dissociazione. Forse l'avrà o forse no, e ne trarrà le conseguenze. Quanto all'Unrwa, alle sue ragioni e alla sua legittimità il discorso sarebbe assai lungo. E non credo dipenda dal tempo nel quale i palestinesi hanno cominciato a essere rifugiati: non mi risultano agenzie per i curdi, tanto per citare un'altra popolazione che si è rifugiata pressoché in tutto il mondo.

Per inviare la propria opinione a Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT