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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
23.06.2016 Medio oriente: il quotidiano vaticano continua a friggere aria
costa poco, non impegna e torna a stare dalla parte di sempre: quella dei nemici di Israele

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 23 giugno 2016
Pagina: 3
Autore: La Redazione di OR
Titolo: «L'Onu per il dialogo tra israeliani e palestinesi»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 23/06/2016, a pag.3, con il titolo "L'Onu per il dialogo tra israeliani e palestinesi"".

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Chi si aspettava un certo qual cambiamento del quotidiano vaticano nell'affrontare la politica mediorientale, perda ogni speranza. L'OR è quello di sempre, da un lato frigge l'aria - si veda il titolo di oggi - dall' altro smentisce quanto scriveva ieri http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=29&sez=120&id=62830  in merito agli incidenti in cui era rimasto ucciso un palestinista lanciatore di pietre, adeguandosi alla versione islamista. Ovvio che Israele dichiari di essere dispiaciuto per la morte del lanciatore di pietre, ma non si capisce perchè dovesse lasciare i propri soldati a fare da bersaglio.
Inutile poi sollecitare una ripresa del dialogo, come ha sempre dichiarato Netanyahu dovranno essere colloqui diretti fra le parti. Onu,UE e Stati arabi non pretendano altre soluzioni, è fin troppo chiaro da quale parte sceglieranno di stare.

Ecco il pezzo:

Rilanciare il dialogo diretto tra israeliani e palestinesi: questo il principale obiettivo della visita, in programma la prossima settimana, del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in Vicino oriente. Il diplomatico sudcoreano visiterà Israele, i Territori palestinesi in Cisgiordania e la Striscia di Gaza e avrà colloqui con tutte le massime autorità locali. La missione del capo del palazzo di vetro arriva in un momento molto delicato: si sta infatti riavviando, proprio in queste settimane, la discussione sulle possibilità di una ripresa delle trattative tra le parti, con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che di recente ha aperto alla possibilità di raggiungere un accordo con i palestmesi sulla base della proposta araba del 2002. L'area, comunque, sta attraversando un momento di grande tensione: l'esercito israeliano ha ammesso ieri di aver «ucciso per errore» un ragazzo palestinese di quindici anni. Il tragico incidente è avvenuto nella notte, quando i soldati hanno aperto il fuoco in direzione di un gruppo di giovani sospettati di lanciare «sassi e bombe molotov» verso auto israeliane tra il villaggio di Beit Sira e Beit Ur. E ieri, anche l'Unione europea è intervenuta per sollecitare una ripresa del dialogo. Durante un colloquio con il presidente israeliano, Reuven Rivlin, in visita a Bruxelles, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha detto: «L'Unione continua a sostenere gli sforzi di pace basati su una soluzione a due Stati e il lavoro del quartetto (Stati Uniti, Russia, Ue, Onu, ndr)». E ha auspicato che la base di questo cammino sia «il congelamento di nuove costruzioni nei territori palestinesi».

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ornet@ossrom.va

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