venerdi 26 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
15.05.2015 Nel 2050 musulmani più numerosi dei cristiani
Analisi di Stefano Jesurum, ma manca un tentativo di risposta

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 15 maggio 2015
Pagina: 20
Autore: Stefano Jesurum
Titolo: «Ripensiamo un nuovo ordine democratico»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 15/05/2015, a pag. 20, con il titolo "Ripensiamo un nuovo ordine democratico", l'analisi di Stefano Jesurum.

Le domande poste da Stefano Jesurum sono interessanti, quello che manca nel suo articolo è un tentativo di risposta. Jesurum ha come il timore di dire le cause, gira loro intorno, teme l'etichetta di islamofobo, quando è ormai chiaro a tutti che non c'è un solo paese musulmano che contenga un barlume di democrazia. Jesurum ne teme la scomparsa ma non osa dire il nome di chi la cancellerà. La salvezza , se ci sarà, verrà da altri, che al posto della sola paura - di per sè comprensibile - avranno anche il coraggio. Una qualità che purtroppo manca a Jesurum.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per stefano jesurum
Stefano Jesurum

Risultati immagini per islam europe
Il terrorismo islamico in Europa

Senza gridare alla "invasione" o alla "sottomissione", non agitando e invocando apocalissi che non esistono né esisteranno, senza cedere a paure o disagi che pur ci sono, è necessario che la politica, gli Stati, i leader delle singole comunità etnico-religiose riflettano più profondamente di quanto (non) facciano — e noi con loro — sui futuri equilibri del mondo. Perché di fronte alla Storia, ai suoi tempi, ai suoi numeri, tutto o quasi appare — come è sempre accaduto — in qualche modo relativo.

Faccio questa riflessione guardando le ultime proiezioni demografiche del Pew Research Center di Washington che annunciano e dipingono realtà future da cui i nostri dibattiti quotidiani e le nostre coscienze non sono neppure lontanamente sfiorati. Detto in sintesi: il rapporto sui gruppi religiosi nel mondo evidenzia una velocità di crescita dei musulmani di oltre due volte rispetto alla popolazione mondiale nel periodo che va dal 2010 al 2050. Da qui a trentacinque anni, dunque, con ogni probabilità l'universo islamico si contenderà con quello cristiano la supremazia del pianeta. Nel dettaglio, si assisterà all'aumento di un miliardo e 162 milioni di musulmani, 750 milioni di cristiani, 352 milioni di hindu, 99 milioni di persone senza credo, 44 milioni di aderenti alle cosiddette religioni popolari, 3 milioni di fedi diverse, 2 milioni di ebrei, e una diminuzione di un milione e mezzo di buddisti.

Oltre un terzo dei musulmani è e sarà concentrato in Africa e Medio Oriente, le due regioni destinate in assoluto ad avere i maggiori incrementi di nascite. Già oggi i musulmani in Africa sub-sahariana sono in media più giovani, con un tasso di fertilità superiore rispetto alla popolazione complessiva di quella parte del globo. Insomma, di fatto, l'ampliamento della popolazione musulmana si calcola sarà percentualmente superiore quasi ovunque eccetto che in America Latina e nei Caraibi.

Per quanto riguarda specificatamente l'Europa, in almeno cinque nazioni attualmente a maggioranza cristiana (Regno Unito, Francia, Olanda, Macedonia e Bosnia-Erzegovina) nel 2050 i cristiani diventeranno meno della metà della popolazione, sostituiti o dai musulmani o dagli agnostici.

LA VERA SFIDA. Va immaginato e studiato un nuovo ordine democratico transnazionale che nel rispetto di tutti e di ognuno faccia i conti con la Storia, rivalutando e difendendo le differenti identità culturali. Questa è la vera sfida del domani.

Per inviare la propria opinione a Sette, telefonare 02/6339, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


sette@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT