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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Rassegna Stampa
22.07.2014 Il diritto di Israele a difendersi, i crimini di Hamas
Intervista di Fiamma Nirenstein al colonello Richard Kemp, ex comandante delle truppe inglesi in Afghanistan

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Israele amorale ? Gli altri usano i bimbi»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 22/07/2014, a pag. 13, l'intervista di Fiamma Nirenstein al colonello Richard Kemp, ex comandante dell'sercito inglese in Afghanistan, dal titolo "Israele amorale ? Gli altri usano i bimbi ".


Fiamma Nirenstein    Richard Kemp


Gerusalemme Il colonnello Richard Kemp è stato comandante dell'esercito inglese in Afghanistan, ha svolto ruoli chiave in Irak, in Bosnia, a Dublino, ha fatto parte del think tank antiterrorismo di Downing Street. Nessuno ne sa più di lui di conflitti asimettrici, dove è in giuoco non solo la vita, ma l'onore: durante le guerre le tv trasmettono incessantenemente immagini di popoli del terzo mondo, verso le quali ognuno, nel mondo occidentale, si sente disperatamente in colpa. Le mostra ferite, in fuga, le case in rovina. Le ambulanze raccolgono bambini insanguinati, le telecamere mostrano le vittime e tu sei il cattivo, tu li hai colpiti. Questo capita in questi giorni all'esercito israeliano, e Kemp spiega che è ingiusto.
Colonello, ieri il grande numero di morti e di feriti a Shajaya ha causato una tempesta di critiche sull'esercito: spietatezza verso i civili innocenti di Gaza, mancanza di proporzionalità nel reagire ai missili che non fanno vittime.
«Intanto, vengo ora da una visita al sud in cui ho visto 8 case rase al suolo, le sirene seguitano a suonare, e ci sono stati 4 tentativi di infiltrazione terrorista dai tunnel. Che altro occorre per avere diritto a difendersi? Hamas ha un esercito terrorista molto attrezzato che non si può battere con arei né con carri armati, ma coi fucili, con le mani nude, faccia a faccia. E non c'è ricetta su come neutralizzare il nemico che usa i civili come scudi umani».
Ma per evitare di uccidere i bambini, quando appaiono sul campo non si potrebbe dare l'ordine di trattenere il fuoco?
«Penso che ogni comandante fa di tutto per evitare di uccidere civili e in particolare bambini. In Afghanistan abbiamo imparato molto dall'Idf (Israel Defence Forces, ndr). Ma questi bambini vengono trattenuti sul campo da Hamas, e perfino mandati avanti come scudi. Proprio come facevano i talebani, vengono nascosti nelle case dei civili. Se un bambino ti tira una bottiglia molotov, se aspetti sei morto, se spari lo uccidi. Il dilemma è molto duro, ma quando Hamas sta per sparare devi agire subito per salvare i tuoi».
Il rapporto Goldstone accusò Israele di crimini di guerra, può capitare di nuovo?
«I crimini sono legati alla morte dei civili, in questo caso la responsabilità è tutta su Hamas, sono loro a causarla con le loro scelte».
Tuttavia il numero dei morti dall'una e dall'altra parte è «sproporzionato», lo ripetono l'Onu, le tv, la stampa...
«La proporzionalità non si misura sui numeri ma sullo scopo delle azioni. Un solo missile può colpire centinaia di persone, la 17enne che ho incontrato oggi di fronte alla sua casa distrutta sarebbe stata uccisa se fosse stata colpita. Ha fatto in tempo a entrare nel rifugio. Quando colpisci la rampa di lancio lo scopo è impedire che spari. Ciò che definisce la proporzionalità è la folla di civili trattenuti per forza nell'area che Israele ha avvertito di lasciare. Se gli israeliani si salvano per il loro ottimo sistema di difesa, è il tentativo di Hamas di colpire i civili a essere del tutto sproporzionato alle intenzioni di Israele di fermare i razzi».
Non c'entra il numero dei morti?
«No: sono lo scopo e la legittimità degli obiettivi a definire la legittimità. Devono essere obiettivi militari, e Hamas invece mira alla popolazione civile. E lo fa in modo molto astuto. Hamas, i talebani, l'Isis, ci studiano bene, e ci attaccano creando una situazione win-win, vinci sempre: mettono un bambino accanto a un lanciamissili, se rispondi si appellano all'opinione pubblica internazionale, se non spari, loro comunque ti hanno sparato».
Perché si vedono in tutta Europa manifestazioni di autentico odio contro Israele mentre l'infinità di vittime civili dei conflitti siriano, o iracheno, viene ignorata?
«Intanto i leader dovrebbero stare attenti a quello che dicono. Vedi Ban Ki Moon che parla di immagini “atroci” a Gaza, allora vorrei anche che desse qualche indicazione su come battere l'attacco devastante di Hamas a Israele. Poi ha un ruolo molto rilevante l'antisemitismo. Ho visto a Londra, a Berlino, a Parigi stelle di David trasformate in svastiche».

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