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Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/09/2017, a pag. 13, con il titolo "La vignetta antisemita di Netanyahu Jr" il commento di Davide Frattini. Quello di Davide Frattini contro Netanyahu è un attacco diretto che non si fa scrupolo di utilizzare tutti i mezzi a disposizione. La vignetta di Yair Netanyahu, figlio di Benjamin e Sara, non ha infatti nulla di antisemita, ma spiega semplicemente come Georges Soros opera contro Israele. Siamo ormai abituati, d'altra parte, ad attacchi di ogni genere contro Netanyahu, non stupisce perciò questa ennesima puntata. Invece di riportare l'importante notizia della visita segreta dell'erede al trono saudita Mohammed bin Salman in Israele (ripresa e commentata soltanto da Giordano Stabile sulla Stampa), Frattini preferisce proseguire gli attacchi contro il Primo Ministro di Israele, scelto dai cittadini per guidare lo Stato ebraico. Le accuse contro di lui sono neve al sole, adesso ci provano con Sara, ma Frattini non scrive quanto poco effetto hanno sull'opinione pubblica israeliana, non essendo reati ma discutibili comportamenti. Ecco l'articolo:
Per ora Avichai Mandelblit vuole incriminare Sarah – la moglie e madre – per le spese pubbliche eccessive, quasi 100 mila euro, in pranzi e feste offerti ad amici e sostenitori, eventi che la signora Netanyahu ripete sono stati organizzati come parte delle cerimonie ufficiali. Soros è tra i bersagli di famiglia perché attraverso la Open Society Foundations sponsorizza le organizzazioni per i diritti umani e civili che sostengano «la giustizia, l’educazione, la stampa libera». In Israele il 19° uomo più ricco del mondo – fuggito con la famiglia nel 1944 prima che le deportazioni ordinate dai nazisti in Ungheria sterminassero mezzo milione di ebrei – investe i suoi dollari per appoggiare B’Tselem o Breaking the Silence, gruppi che denunciano gli abusi contro i palestinesi e che il governo di destra guidato da Netanyahu considera come nemici interni. Le sortite di Yair preoccupano perché – scrivono i giornali israeliani – il giovane sta prendendo sempre più peso tra i consiglieri politici (all’inizio l’incarico era costruire e controllare l’immagine del padre sui social media). Un mese fa era già stato criticato per un altro comunicato personale via Facebook che aveva firmato con due emoji-insulto. Rispondeva alle accuse di non aver raccolto i bisogni del cane adottato dai Netanyahu. Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@corriere.it |
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