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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.09.2017 La vignetta di Yair Netanyahu contro Georges Soros: ironica e informativa, non è antisemitismo
Ma Davide Frattini coglie l'occasione per attaccare il Premier d'Israele

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 settembre 2017
Pagina: 13
Autore: Davide Frattini
Titolo: «La vignetta antisemita di Netanyahu Jr»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 11/09/2017, a pag. 13, con il titolo "La vignetta antisemita di Netanyahu Jr" il commento di Davide Frattini.

Quello di Davide Frattini contro Netanyahu è un attacco diretto che non si fa scrupolo di utilizzare tutti i mezzi a disposizione. La vignetta di Yair Netanyahu, figlio di Benjamin e Sara, non ha infatti nulla di antisemita, ma spiega semplicemente come Georges Soros opera contro Israele. Siamo ormai abituati, d'altra parte, ad attacchi di ogni genere contro Netanyahu, non stupisce perciò questa ennesima puntata.

Invece di riportare l'importante notizia della visita segreta dell'erede al trono saudita Mohammed bin Salman in Israele (ripresa e commentata soltanto da Giordano Stabile sulla Stampa), Frattini preferisce proseguire gli attacchi contro il Primo Ministro di Israele, scelto dai cittadini per guidare lo Stato ebraico. Le accuse contro di lui sono neve al sole, adesso ci provano con Sara, ma Frattini non scrive quanto poco effetto hanno sull'opinione pubblica israeliana, non essendo reati ma discutibili comportamenti.
Che il Corriere stia diventando un tabloid alla anglosassone?

Ecco l'articolo:

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Davide Frattini

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La vignetta di Yair Netanyahu
 

 Il nonno Benzion ha studiato per tutta la lunga vita – è morto a 102 anni – l’accanimento dell’Inquisizione spagnola nel perseguitare gli ebrei. Il padre Benjamin considera la lotta contro l’antisemitismo una missione personale. E avrà pur chiesto conto a Yair di quella vignetta pubblicata sabato sulla pagina Facebook, dove un George Soros ghignante muove come marionette i critici del primo ministro israeliano: ci sono tutti i simboli – denuncia l’Anti-Defamation League – delle campagne che vogliono denigrare e diffamare il popolo ebraico come il controllore del mondo, compreso un mercante che si sfrega le mani e una specie di rettiliano pronto a conquistare il pianeta Terra. Netanyahu ne avrà forse discusso con i figlio maggiore tra le mura della residenza a Gerusalemme, fino ad ora si è rifiutato di condannare il messaggio in pubblico. Anche se la sortita digitale ha già raccolto sostenitori imbarazzanti: è stata condivisa da David Duke, ex capo del Ku Klux Klan e negatore dell’Olocausto, e rilanciata dal sito neo-nazista Daily Stormer che la definisce «fantastica». «Un giorno davvero triste», commenta Avi Gabbay, leader del partito laburista. Mentre Ehud Barak ¬– che nella vignetta viene ritratto con i soldi in mano – si chiede se Yair «abbia bisogno di uno psichiatra, forse dovremmo trovargliene uno invece delle guardie del corpo e dell’autista». Il riferimento dell’ex premier e soldato più decorato della Storia del Paese è alla polemiche sui costi – a carico del contribuente – per proteggere e scarrozzare il giovane Netanyahu, che a 26 anni vive con i genitori nel palazzo ufficiale del primo ministro. Le altre «marionette» sono gli organizzatori delle proteste per chiedere che le inchieste attorno al premier – gli investigatori lo sospettano di corruzione e abuso d’ufficio – vengano accelerate e il procuratore generale dello Stato prenda una decisione.

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Il Premier d'Israele

Per ora Avichai Mandelblit vuole incriminare Sarah – la moglie e madre – per le spese pubbliche eccessive, quasi 100 mila euro, in pranzi e feste offerti ad amici e sostenitori, eventi che la signora Netanyahu ripete sono stati organizzati come parte delle cerimonie ufficiali. Soros è tra i bersagli di famiglia perché attraverso la Open Society Foundations sponsorizza le organizzazioni per i diritti umani e civili che sostengano «la giustizia, l’educazione, la stampa libera». In Israele il 19° uomo più ricco del mondo – fuggito con la famiglia nel 1944 prima che le deportazioni ordinate dai nazisti in Ungheria sterminassero mezzo milione di ebrei – investe i suoi dollari per appoggiare B’Tselem o Breaking the Silence, gruppi che denunciano gli abusi contro i palestinesi e che il governo di destra guidato da Netanyahu considera come nemici interni. Le sortite di Yair preoccupano perché – scrivono i giornali israeliani – il giovane sta prendendo sempre più peso tra i consiglieri politici (all’inizio l’incarico era costruire e controllare l’immagine del padre sui social media). Un mese fa era già stato criticato per un altro comunicato personale via Facebook che aveva firmato con due emoji-insulto. Rispondeva alle accuse di non aver raccolto i bisogni del cane adottato dai Netanyahu.

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lettere@corriere.it

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