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Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/06/2017, a pag. 21, la breve 'La polizia salga sulle navi delle Ong'.
Per poter contrastare il traffico di uomini, č indispensabile che la polizia italiana possa salire sulle navi delle Ong per fare accertamenti. In questo modo sarebbe ridotta una situazione di illegalitą che oggi č molto diffusa, con le imbarcazioni delle Ong che sostituiscono la funzione dello Stato italiano. Ecco la breve del Corriere:
«Bisogna trovare un punto di equilibrio tra soccorso e lotta ai trafficanti». Lo afferma il procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, in un’audizione al Comitato Schengen. E rilancia la richiesta avanzata dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro: a bordo delle navi delle Ong devono poter salire ufficiali di polizia giudiziaria per fare gli accertamenti, «come condizione per poter operare», altrimenti non si contrastano i trafficanti di uomini. Il procuratore nazionale chiarisce cosa avviene quando i barconi partono dalla Libia. «Si staccano dalle coste — dice Roberti — e subito trovano a raccoglierli le navi delle Ong, che svolgono una funzione supplente di quella governativa. Oggettivamente, al di lą di possibili connivenze con i trafficanti, fanno un lavoro necessario. Il punto č che le Ong dovrebbero accettare di adeguarsi alle linee guida che noi abbiamo pubblicato, accettando di far salire a bordo un ufficiale di polizia giudiziaria che, senza intralciare le operazioni di soccorso, possa fare il suo lavoro». Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@corriere.it |
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