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Corriere della Sera Rassegna Stampa
24.01.2017 Iran criminale: carcere e isolamento alla 'spia' anglo-iraniana
Commento di Paola De Carolis

Testata: Corriere della Sera
Data: 24 gennaio 2017
Pagina: 17
Autore: Paola De Carolis
Titolo: «'E' una spia britannica': carcere all'anglo-iraniana cui hanno strappato la figlia»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/01/2017, a pag. 17, con il titolo " 'E' una spia britannica': carcere all'anglo-iraniana cui hanno strappato la figlia", il commento di Paola De Carolis.

La vicenda che coinvolge Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la donna anglo-iraniana arrestata lo scorso aprile all’aeroporto di Teheran mentre stava per imbarcarsi per la Gran Bretagna, è sintomatica della realtà del crudele regime degli ayatollah. Un Paese, l'Iran, dove i più elementari diritti vengono ogni giorno calpestati, mentre il terrorismo internazionale viene sostenuto e finanziato massicciamente. Un regime ormai in corsa verso le armi nucleari dopo lo sciagurato accordo stipulato da Obama e Unione Europea.

Ecco l'articolo:

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Nazanin Zaghari-Ratcliffe con il marito e la figlia

Cinque anni di detenzione, senza possibilità di ulteriori ricorsi o appelli. Il tribunale rivoluzionario dell’Iran ha confermato la condanna di Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la donna anglo-iraniana arrestata lo scorso aprile all’aeroporto di Teheran mentre stava per imbarcarsi per la Gran Bretagna dopo due settimane in vacanza in Iran. Non si conoscono i capi d’accusa precisi, non sono state diffuse le prove della sua presunta colpevolezza, eppure Nazanin, madre di una bambina di due anni e moglie di un commercialista britannico, potrebbe rimanere in carcere sino alla fine del 2021. La sua è una vicenda sconcertante, che il marito Richard definisce «scandalosa». «È chiaro che Nazanin è utilizzata come pedina in un gioco di interessi politici ed economici», ha detto alla Bbc. La sua rabbia è comprensibile.

Le autorità iraniane continuano a negargli il visto. Il passaporto della figlia Gabriella è stato confiscato. I suoceri stanno facendo il possibile per sostenere Nazanin, che però non sta bene. È stata tenuta a lungo in cella d’isolamento, dove ha fatto lo sciopero della fame. A dicembre è stata spostata in un’ala per prigioniere politiche, ma non ha gli stessi diritti delle altre detenute. Può ricevere solo visite sporadiche. Non vede la bambina, che è affidata ai nonni, dal giorno di Natale. Ha meditato il suicidio, arrivando a scrivere una lettera d’addio alla figlia e al marito. «Spero che riesca a trovare la forza di andare avanti e combattere», si augura Ratcliffe con la voce rotta dall’emozione. «Adesso dobbiamo decidere cosa è meglio per Gabriella». Non ha perso le speranze, ma la campagna per pubblicizzare il caso e mobilitare l’opinione pubblica — la sua petizione ha raccolto più di 868 mila firme — è adesso al centro di ulteriori problemi.

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Condannati alla pubblica impiccagione in Iran

Nazanin, che per l’Iran è «una minaccia per la sicurezza nazionale», durante l’appello che si è svolto a Teheran a porte chiuse è stata anche accusata di essere la moglie di una spia britannica. «È assurdo. Hanno visto che i giornali hanno parlato del nostro caso e adesso si vendicano: ho contatti con la stampa, devo essere una spia». Non lo è, precisa, come non lo è la moglie, che a Londra lavorava per la Thomson-Reuters Foundation, una charity internazionale per lo sviluppo socioeconomico e il rispetto della legge, e che non ha mai operato, come invece sostiene l’accusa, per i programmi in farsi della Bbc (che in Iran sono banditi). Il governo britannico ha inviato a Teheran all’inizio di gennaio un emissario, ma la visita non ha ottenuto il risultato sperato. Un portavoce del ministero degli Esteri ha assicurato che Londra continuerà a chiedere «un trattamento equo e rispettoso» per Nazanin.

L’Iran però non riconosce la doppia nazionalità e di conseguenza non ha accordato alla donna alcun accesso alle autorità consolari. Monique Villa, amministratore delegato della Thomson Reuters, si è detta «indignata da questa presa in giro della giustizia» e «convinta al cento per cento dell’innocenza» della donna. Francesca Unsworth, direttrice della Bbc World Service , ha precisato che Nazanin ha lavorato brevemente per la charity Bbc Media Action , ma mai per i servizi in lingua persiana. «In ogni caso sostenere che questo possa equivalere a una minaccia per la sicurezza nazionale è chiaramente ridicolo», ha aggiunto. Per Ratcliffe, la condanna della moglie «è una macchia vergognosa per l’Iran» , nonché «lo spreco della vita di una madre e di una bambina».

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