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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.01.2017 Le iniziative della Memoria: maratona, pietre d'inciampo, testimonianze nelle scuole e ricerca
Cronaca di Alessia Rastelli

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 gennaio 2017
Pagina: 39
Autore: Alessia Rastelli
Titolo: «Maratona a Roma, volantini a Milano: i ragazzi messaggeri della Memoria»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/01/2017, a pag. 39, con il titolo "Maratona a Roma, volantini a Milano: i ragazzi messaggeri della Memoria", la cronaca di Alessia Rastelli.

Sulle "Pietre d'inciampo" invitiamo a leggere la nostra critica uscita ieri su IC: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=65077

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Alcune pietre d'inciampo posate a Roma

«È buona cosa venire a conoscenza di questo lager durante l’adolescenza, sulla soglia che porterà a diventare cittadini adulti». Lo scrive Piotr Cywinski, direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau, nel volume Non c’è una fine , da poco uscito in Italia per Bollati Boringhieri. Trasmettere la memoria di Auschwitz , il sottotitolo del libro, a tratti duro, a tratti commovente, in cui l’autore si mette in gioco raccontando la prima visita al campo di sterminio e quelle successive, ancora più strazianti, dopo essere diventato padre, fino al giorno in cui l’orrore estremo ha dovuto spiegarlo a sua figlia. Gli adolescenti infatti devono sapere, non solo perché a quell’età si forma la coscienza ma anche perché, come Cywinski sottolinea, 72 anni dopo la liberazione «Auschwitz parla ormai ai nipoti e ai bisnipoti di chi visse quell’immane tragedia», chiamati a diventare a loro volta testimoni. Proprio per questo sono molte in Italia, nel periodo immediatamente prima e dopo il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, istituito per ricordare la Shoah, le iniziative che coinvolgono i più giovani. Mentre proprio dal Memoriale e Museo di Auschwitz arriva la notizia che nel 2016 sono stati 146 mila — il doppio dell’anno precedente — gli italiani che hanno visitato il lager; 2 milioni e 53 mila invece le persone arrivate in totale, la metà studenti delle scuole.

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Da anni Jadwiga Pinderska-Lech, direttrice della casa editrice del Museo di Auschwitz, fa anche da guida. «Per arrivare ai ragazzi è importante raccontare le storie di singoli individui, ancor più del contesto storico o dei numeri», dice. Sarà lei ad accompagnare domani gli oltre cento studenti di diverse scuole d’Italia — scelti fra chi si è distinto in progetti sulla Shoah — che parteciperanno alla visita ad Auschwitz organizzata dal ministero dell’Istruzione (Miur), in collaborazione con l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e con il Dipartimento per le pari opportunità. Sempre l’Ucei organizza quest’anno Run for Mem (Roma, 22 gennaio), la prima corsa in Europa attraverso i luoghi della memoria «per ricordare la Shoah e conoscere la strada verso il futuro». Ai ragazzi in partenza con il Miur arriverà anche il messaggio del sopravvissuto Sami Modiano, 86 anni. «Da 11 — racconta — faccio ogni anno 5 o 6 viaggi ad Auschwitz con gli studenti e parlo nelle scuole. Uscire vivo dalla fabbrica della morte vuol dire che sono qui per testimoniare. I riscontri dai ragazzi non mancano, saranno loro a raccontare quando non ci sarò più».

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Liliana Segre

Condivide la missione Liliana Segre, anche lei superstite di Auschwitz. Lo farà ancora il 27 gennaio al Teatro Arcimboldi di Milano, introdotta da Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, in un incontro con gli studenti organizzato dai Figli della Shoah. La testimone è anche presidente e simbolo del Comitato delle «Pietre d’inciampo» di Milano, grazie al quale l’iniziativa — nata in Germania nel 1995 per volontà dell’artista Gunter Demnig (1947) — arriva quest’anno a Milano. «Sei piccole pietre ricoperte di ottone verranno poste davanti alla casa dove ebbero l’ultima residenza altrettanti deportati, ebrei o politici», spiega Liliana Segre in conferenza stampa col sindaco Giuseppe Sala. «Tra queste vittime c’è mio padre», aggiunge. Domani la prima posa sarà davanti all’allora casa dei Segre in Corso Magenta 55, poi si proseguirà con le altre e con altre ancora il prossimo anno. Una pietra con inciso un nome in cui ciascuno può imbattersi camminando, come antidoto all’indifferenza. Diventata anche il punto di partenza di un progetto entrato nel cuore di 25 alunni di terza media dell’Istituto comprensivo «Quintino Di Vona - Tito Speri» di Milano, guidati dalla vicepreside Alessandra Minerbi.

«I ragazzi hanno aderito spontaneamente — racconta l’insegnante — e hanno partecipato sempre in orario extrascolastico, dividendosi in tre gruppi: comunicazione, contenuti, territorio ed eventi. Abbiamo infatti svolto lavoro d’archivio per ricostruire le figure delle 6 persone cui sarebbero state dedicate le pietre, abbiamo intervistato i loro discendenti, come Ornella Coen, figlia di Dante, e Giuliano Banfi, figlio di Gianluigi. Ma non solo: fondamentale è stato il lavoro sul territorio, sia cercando nella Milano di oggi le tracce del passato, sia stimolando i ragazzi a farsi messaggeri e a far conoscere il progetto alla città». E così gli studenti hanno fatto volantinaggio in strada, hanno aperto un pagina Facebook e costruito un sito (pietredinciampoamilano.it) in cui stanno caricando i materiali raccolti all’Archivio di Stato, al Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) e al Museo del Risorgimento, dove, ad esempio, hanno trovato un registro di San Vittore con tracce della detenzione di Banfi e di Giuseppe Lenzi (entrambi deportati politici).

Studenti e messaggeri, per i quali è stata pensata anche la grande biblioteca in costruzione al Memoriale della Shoah, sorto attorno al binario sotterraneo, allora segreto, da cui partivano da Milano i convogli per i lager. «Abbiamo costruito la struttura di cemento e acciaio ma ora i lavori sono fermi per mancanza di fondi», spiega il vicepresidente della Fondazione, Roberto Jarach. Mancano dai 2 ai 2,5 milioni per completare un luogo in grado di ospitare 45 mila volumi, dei quali 25 mila provenienti dal Cdec, ma anche materiali multimediali e sale per conferenze e dibattiti. E dedicato ai ragazzi, sempre al Memoriale, si svolgerà il 29 gennaio l’incontro con Liliana Segre organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Un appuntamento che — come si ricostruisce nel libro Milano, 30 gennaio 1944 , con prefazione di Andrea Riccardi — si svolge dal 1997. Anche allora fu un gruppo di giovani, liceali e universitari della Comunità, a dare vita al primo incontro di memoria nella stazione di Milano.

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