giovedi` 25 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.12.2016 Sta nascendo il Medio Oriente russo
Intervista a Gilles Kepel di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 dicembre 2016
Pagina: 5
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Sta nascendo il Medio Oriente russo»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/12/2016, a pag.5, con il titolo "Sta nascendo il Medio Oriente russo", l'intervista a Gilles Kepel di Lrenzo Cremonesi.

Immagine correlataImmagine correlata
Lorenzo Cremonesi  Gilles kepel

Immagine correlata

«È un nuovo Sykes-Picot. Ma questa volta russo!», esclama d'impeto Gilles Kepel commentando i dettagli del nuovo cessate il fuoco sulla Siria. II celebre politologo francese è lapidario. «Come nel 1916 Francia e Inghilterra determinarono i confini del Medio Oriente, così oggi è la Russia di Putin a dettare legge nella regione e in una situazione di quasi monopolio. Con una differenza importante però: allora quegli accordi durarono un secolo, adesso invece rischiano di rivelarsi caduchi, deboli quanto è in realtà la potenza economica e militare di Mosca». Un Medio Oriente senza Nato, senza Stati Uniti, dove l'Europa non conta nulla. Come lo spiega? «E stato evidente alla riunione dei ministri degli Esteri turco e iraniano raccolti attorno al russo Sergei Lavrov a Mosca pochi giorni fa: una situazione inedita, strabiliante. Hanno deciso le sorti della Siria, stabiliscono i futuri assetti della regione e non solo gli americani sono assenti, ma lo sono anche gli arabi. Moro destino viene determinato da Mosca assieme agli eredi dell'impero ottomano e di quello sciita-safavide che faceva capo alla vecchia Persia». A cosa è dovuto? «A più fattori. In primo luogo al ritiro americano dal Medio Oriente, che Obama ha perseguito con coerenza in ben due mandati. Gli Stati Uniti sono ancora condizionati dal trauma dell'invasione irachena voluta da George Bush. Inoltre la caduta del valore degli idrocarburi e l'aumento della produzione energetica americana riducono il prezzo del greggio a 5o o 6o dollari al barile, con la conseguenza di relativizzare l'eccezionalità del Medio Oriente sulla scena economica e politica mondiale». E l'Europa? «Ora più che mai l'Europa manca di politica estera. Federica Mogherini è ridotta a una sorta di attrice umanitaria. II Regno Unito è indebolito dalla Brexit, la sua premier tace. Hollande non conta più nulla neppure in Francia. Angela Merkel è impegnata in una difficile campagna elettorale. In Europa gli apparati di sicurezza sono assorbiti dal controllare i jihadisti che si muovono tra i loro territori e quelli dello Stato Islamico. In sintesi: siamo di fronte a una svolta storica, l'Occidente, i Paesi Nato annaspano, le loro classi dirigenti e le loro società sono impreparate». Così Putin ne approfitta? «Certo. Paradossalmente la Russia è un Paese debole, un colosso dai piedi d'argilla dalle infrastrutture obsolete, il suo Pil è inferiore a quello dell'Italia, dipende dalle esportazioni di greggio e gas. Però Putin e Lavrov hanno saputo giocare benissimo a loro favore le debolezze occidentali. Ora godono della luna di miele con Trump, si permettono una fuga in avanti per dettare nuove regole del gioco prima che questi prenda davvero in mano le redini della politica Usa». E la fine della Nato? «No, non lo credo. Putin ha II fiato corto: vince sullo scatto, però non tiene nella resistenza. Le sue sono vittorie di breve periodo. Trump lo sostiene per motivi tattici. Ma è anche un pragmatico e gli Stati Uniti sono infinitamente più forti».

Per inviare al Corriere della Sera la propria opnione, telefonare: 02/ 62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT