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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.05.2016 Aggressione a Milano: è antisemitismo, non ci voleva molto per capirlo
Cronaca di Andrea Galli

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 maggio 2016
Pagina: 9
Autore: Andrea Galli
Titolo: «Quindici contro uno: 'Sei un ebreo, vattene subito via'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - MILANO di oggi, 25/05/2016, a pag. 9, con il titolo "Quindici contro uno: 'Sei un ebreo, vattene subito via' ", la cronaca di Andrea Galli.

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«Sei un ebreo di m..., vattene via, tu qui non puoi stare, hai capito?». L’hanno deriso perché indossava la kippah, il copricapo degli ebrei; gli hanno fatto sapere che non era desiderato; l’hanno invitato, a più riprese, ad allontanarsi e anche in fretta. Anzi, glielo hanno ordinato. Il sedicenne, per evitare altri insulti, per lasciare quei ragazzi alla loro ignoranza, e con addosso la paura che la situazione potesse ulteriormente degenerare, se n’è andato. Ma uno l’ha inseguito e quando l’ha raggiunto gli ha tirato un pugno in volto. Dietro, probabilmente, gli altri se la ridevano. Tutto sarebbe avvenuto nello spazio di pochi secondi, «impedendo» ad alcuni testimoni di intervenire e prendere una decisa posizione.

La Digos diretta da Claudio Ciccimarra indaga sull’aggressione di domenica pomeriggio al parco Olimpia, in via Soderini, intorno alle tre e mezza. Gli investigatori avrebbero un discreto numero di testimoni. Sia fra gli amici del ragazzino, che l’avevano accompagnato fino al bordo del parco e l’avevano aspettato mentre entrava nei giardini per bere da una fontanella; e sia tra le altre persone presenti nel parco: anziani, coppie con bimbi. Lunedì il sedicenne, salito a Milano con la famiglia per incontrare conoscenti, è tornato a Roma, dove abita. Le due comunità ebraiche, di Milano e Roma, confermano il «motivo» della violenza verbale e fisica: il fatto di portare la kippah e di essere immediatamente «riconoscibile».

Voci delle stesse comunità sostengono che, difficilmente, gli aggressori possano essere della zona. Questo perché nei giardini di via Soderini la convivenza, fra adolescenti come fra adulti, non ha mai avuto incidenti. E ugualmente i vari gruppi di ragazzini che frequentano il parco non si sono mai «scontrati». Ma per gli investigatori è ancora presto. Presto per stabilire che i bulli abitino in altri quartieri. Tanto per cominciare, gli accertamenti della Digos puntano a capire se intorno a via Soderini, negli ultimi mesi, ci siano stati episodi o avvisaglie, non per forza simili all’aggressione di domenica, e se il branco abbia lasciato qualche «traccia». Il sedicenne stava camminando in strada insieme agli amici. Non avevano intenzione di fermarsi nel parco, i programmi di domenica prevedevano altre soste. Ma la vittima ha avuto sete, non c’erano bar aperti nelle vicinanze e gli amici gli hanno ricordato che all’interno c’era una fontanella. Nei giardini potrebbe essere entrata in azione una banda di giovani teppisti composta da minorenni e anche da maggiorenni.

La vittima, medicata sul posto per lievi escoriazioni in viso e non trasportata in ospedale per accertamenti, ha fornito parziali descrizioni. Non, sembra, di quello che gli ha sferrato il pugno, ma in generale del gruppo. L’inchiesta è subito partita con intensità. Dalle istituzioni, ovviamente bipartisan, è partita la richiesta di individuare e punire i responsabili. Il sindaco Giuliano Pisapia ha detto che «Milano è la città della libertà e del dialogo interreligioso e ogni episodio di antisemitismo va combattuto con forza». Per il candidato del centrosinistra alla successione a Pisapia, Giuseppe Sala, i fatti di via Soderini «testimoniano che i fantasmi dell’intolleranza sono ben vivi anche nella nostra città. E che siano coinvolti degli adolescenti, richiama una responsabilità della politica anche e soprattutto nei confronti delle nuove generazioni». L’avversario di Sala, Stefano Parisi, candidato sindaco per il centrodestra, s’è appellato a tutti affinché «venga evitato di strumentalizzare elettoralmente questi episodi». Riferimento ad altre parole dello stesso Sala, il quale ha ricordato come sia «intollerabile che ancora oggi si presentino candidati che fanno dell’antisemitismo il loro marchio di fabbrica».

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