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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.08.2015 Incontro Bibi-Renzi: Siamo tutti David contro il Golia della barbarie
Cronaca di Claudio Bozza, Simone Innocenti

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 agosto 2015
Pagina: 4
Autore: Claudio Bozza-Simone Innocenti
Titolo: «Incontro Netanyahu-Renzi a Firenze»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA della Toscana di oggi, 18/08/2015, a pag.4, con il titolo "Incontro Netanyahu-Renzi a Firenze" l'articolo di Claudio Bozza e Simone Innocenti.

Prossimo incontro a Firenze


Davide a destra, a sinistra Golia (i barbari)

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, invitato da Matteo Renzi, arriverà a Firenze la prossima settimana per una visita ufficiale. L'invito, meno di un mese fa, era partito dallo stesso primo ministro italiano, che ancora una volta ha scelto di «delocalizzare» la diplomazia da Roma a Firenze, così come aveva fatto per il vertice bilaterale di gennaio con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si è tenuto all'ombra del David alla Galleria dell'Accademia.
Proprio durante la visita in Israele di tre settimane fa, Renzi aveva preso spunto dal capolavoro di Michelangelo per invitare a Firenze il premier e la moglie Sara: «Nella mia città — aveva spiegato l'ex sindaco — c'è il David di Michelangelo, simbolo di lotta per la libertà. In questo momento tutti siamo un David contro il Golia della barbarie. Credo che la sicurezza di Israele sia la sicurezza dell'Europa, abbiamo un destino comune da condividere».
Netanyahu, esponente del partito conservatore Likud, trascorrerà in Italia tre giorni: dal 27 al 30 agosto. La prima tappa, quasi sicuramente, sarà una visita all'Expo a Milano, poi il premier israeliano si sposterà a Firenze. Il programma ufficiale della visita, coperto dal massimo riserbo per motivi di sicurezza, non è ancora stato stabilito: a Firenze, però, i preparativi fervono da giorni, tanto che nei giorni scorsi alcuni funzionari  dell'ambasciata hanno fatto un sopralluogo all'interno della Sinagoga di via Farini: si sta infatti valutando l'ipotesi che Netanyahu faccia tappa all'interno del tempio ebraico. E prevista anche una cena col premier Matteo Renzi, ma non a Palazzo Vecchio.
Considerato che Netanyahu è uno dei leader più scortati al mondo, il periodo della visita potrebbe cambiare per esigenze di sicurezza. Il primo ministro Renzi, durante la visita di Netanyahu, oltre che dalla moglie Agnese, sarà affiancato dall'amico e fidato consigliere Marco Carrai, che da anni tesse relazioni d'affari molto strette con Israele.
Parlando alla Knesset, il parlamento israeliano, Renzi aveva sottolineato più volte il legame tra Firenze e la comunità ebraica: «Da sindaco sono stato molto fiero di aver illuminato la Sinagoga, che prima dall'alto di Firenze non si vedeva». A Tel Aviv, inoltre, nel Museo della Diaspora, è presente un plastico della Sinagoga di Firenze. Nella Knesset sono risuonati i nomi di Gino Bartali, «Giusto tra le nazioni » per aver partecipato al salvataggio di tanti ebrei aiutando l'opera del cardinale Elia Dalla Costa. C'è poi la storia della famiglia Pacifici, salvata dalle Suore dell'Oltrarno.
Tutto mentre, pochi giorni fa, la giornalista fiorentina Fiamma Nirenstein è stata designata da Netanyahu nuova ambasciatrice di Israele a Roma. Per la presidente della comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli «il fatto che il primo ministro di Israele venga Firenze è una cosa molto bella per noi e per l'Italia». Anche Cividalli, però, spiega: «Non c'è alcun programma stabilito. E noi non sappiamo niente». In compenso, da ieri, sono già al lavoro poliziotti e carabinieri per mettere Firenze sotto stretto monitoraggio: Digos, carabinieri del Ros e polizia postale sono impegnati a verificare le reazioni sui siti anti ebraici. Sono stati già allertati i corpi speciali: in arrivo tiratori scelti e cani antiesplosivo.
Il ministero dell'Interno invierà non soltanto le «teste di cuoio», ma anche uomini di rinforzo da tutta Italia. L'ultima visita di un leader israeliano a Firenze risale al 2003. In quell'occasione, il capo del partito laburista, Nobel per la Pace e futuro presidente di Israele, fu premiato dall'allora sindaco Leonardo Domenici e dal governatore toscano Claudio Martini per il suo impegno in Medioriente.

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