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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.10.2014 Premiare il blogger che vuole annientare Israele? Ci pensa la lista Tsipras
Commento di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 ottobre 2014
Pagina: 28
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Lo scivolone della lista Tsipras sul blogger che odia Israele»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/10/2014, a pag. 28, con il titolo "Lo scivolone della lista Tsipras sul blogger che odia Israele", il commento di Pierluigi Battista.
Ieri, 30/09/2014, Informazione Corretta ha pubblicato la notizia, che potete leggere alla pagina
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=253&sez=120&id=55464


Pierluigi Battista                    Alaa Abd El-Fattah


Barbara Spinelli, europarlamentare dell' "Altra Europa con Tsipras". Adesso farà danni a Strasburgo, come era da prevedersi

Non dovrebbe essere difficile per gli europarlamentari della lista Tsipras: ammettere al più presto l'errore commesso con leggerezza e ritirare la candidatura per il premio intitolato a Sacharov e alla libertà di pensiero a favore di un blogger che odia i «sionisti» e invoca la fine (proprio così, testuale, «la fine») di Israele. Alaa Abd El-Fattah è un blogger egiziano che ha offerto una piattaforma digitale al dissenso nell'era Mubarak e che è stato ripetutamente incarcerato dal 2006 per le sue opinioni.
Detta così, si potrebbe comprendere la scelta della sinistra europarlamentare. Una difesa liberate del diritto di espressione conculcato in Egitto è doverosa. No alla prigione per i dissidenti. Si alla libertà di pensiero, ci mancherebbe. Solo che un premio intitolato a un grande martire della libertà come Sacharov non potrebbe contrastare di più con il merito delle opinioni espresse da Alaa Abd El-Fattah. Meritevoli di essere divulgate. Ma ispirate a un odioso pregiudizio, improntate a un antisionismo così radicale e oltranzista da farle sconfinare nel più vieto antisemitismo.
Nel cuore dell'Europa, con gli spettri dell'odio antiebraico che ci assillano, perché alimentare equivoci culturali, dare spazio agli appelli all'intolleranza? Ha detto it premiando: «C'è ancora un buon numero di israeliani che noi dobbiamo uccidere prima che il problema possa essere risolto». Ha detto proprio così. E ha ribadito: «Tutti gli israeliani sono criminali: un esempio accettabile di generalizzazione, come dire che tutti gli esseri umani hanno diritti».
Quale la soluzione del blogger per i conflitti in Medio Oriente?
Questa: «Israele deve finire». Ecco, con un pedigree così sarebbe scandaloso che il nome dei blogger egiziano possa essere associato a quello di Sacharov. La lista Tsipras non ha cominciato nel modo più brillante la sua azione in Parlamento. Una buona occasione per ammettere lo scivolone e riscattarsi.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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