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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.07.2014 Parigi: scontri e violenze al corteo degli odiatori, vietato dopo l'assedio della Sinagoga
Cronaca di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 luglio 2014
Pagina: 13
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Parigi vieta i cortei. E le piazze si infiammano: scontri e violenze»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/07/2014, a pag. 13 l'articolo di Stefano Montefiori dal titolo "Parigi vieta i cortei. E le piazze si infiammano: scontri e violenze".

 
Stefano Montefiori  Un'immagine degli scontri

Dopo l’assalto di domenica a due sinagoghe, il prefetto di Parigi aveva vietato nella capitale ogni manifestazione in sostegno di Gaza o di Israele, evocando «gravi rischi di ordine pubblico». Dal Ciad, dove era in visita ufficiale, anche il presidente François Hollande ieri ha chiesto ai parigini di rinunciare ai cortei. Risultato: migliaia di persone in piazza nonostante il divieto, lanci di pietre e lacrimogeni, due feriti tra i manifestanti, 13 tra i poliziotti, 41 arresti. Pneumatici e immondizia incendiati, pezzi di asfalto divelti, bandiere israeliane date alle fiamme. Se la preoccupazione era l’ordine pubblico, raramente è stato così violato come ieri nei quartieri di Barbès e Château-Rouge, nella Parigi multietnica, araba e africana. Altrove, per esempio a Lione e Marsiglia, le manifestazioni erano autorizzate e non ci sono stati scontri. «Non lasceremo che il conflitto israelo-palestinese venga importato in Francia», avevano ripetuto sia il premier Manuel Valls sia Hollande, preoccupati che la piazza venisse strumentalizzata dagli estremisti islamici. La sensazione è che Valls abbia tentato di ripetere l’operazione riuscita a gennaio con Dieudonné, ossia la messa al bando pura e semplice: allora del comico antisemita, adesso dei cortei pro-palestinesi che rischiano di trasformarsi in esplosioni di odio contro gli ebrei. Ma la proibizione di manifestare, oltretutto in una città da sempre attraversata dai cortei, non ha funzionato. Anzi, ha fatto crescere la tensione. Restano la violenza (non solo) degli slogan — «Israele assassino, Hollande complice» — e l’imbarazzo su come gestire il nuovo corteo pro-Gaza, mercoledì sera a Parigi.

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lettere@corriere.it

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