venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
24.08.2016 Germania: avanza l'AfD
Analisi di Daniel Mosseri

Testata: Libero
Data: 24 agosto 2016
Pagina: 8
Autore: Danile Mosseri
Titolo: «Giovane, carina e odia gli immigrati. Ecco Frauke Petry, l'anti-culona»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/08/2016, a pag.8, con il titolo " Giovane, carina e odia gli immigrati. Ecco Frauke Petry, l' anti-culona", la cronaca di Daniel Mosseri.

Come contrastare l'estrema destra spesso filo-nazi? in Germania ci sta riuscenso l'AfD, come scrive Daniel Mosseri.

Immagine correlataImmagine correlata
Daniel Mosseri

Si scrive Alternative für Deutschland ma in tedesco si legge A-ef-De: è la bestia nera di Angela Merkel. Il 3 settembre andranno al voto gli elettori del Meclemburgo-Pomerania, e il 18 dello stesso mese i berlinesi dovranno rinnovare il loro Senato. Numericamente si tratta di due Länder piccoli ma il trend è già evidente: sarà l’ennesima vittoria di AfD. Fondata nell’aprile del 2013 da un oscuro docente di Economia politica di Amburgo, la formazione è nata monotematica: il suo obiettivo era far uscire la Germania dall’eurozona per tornare al marco tedesco o, in alternativa, per confluire in un nuovo euro «forte», condiviso solo con le economie più forti del nord Europa. Nemico giurato di AfD erano la Commissione Ue, con troppe competenze, e la Banca centrale europea, con la sua politica di affossamento dei tassi di interesse. Le cose oggi sono cambiate: espulso il fondatore Bernd Lucke, AfD ha virato nettamente a destra. E se la polemica contro la Bce non è scomparsa, il ritorno al marco e a più generosi tassi di interesse per gli anziani correntisti tedeschi non sono più la priorità del partito. La svolta è partita da molto lontano, e cioè dal Medioriente. La primavera araba e l’instabilità senza fine in Afghanistan hanno spinto centinaia di migliaia di persone a cercare rifugio in Europa e la Germania, arcinota locomotiva del Vecchio continente, ha fatto la parte del leone. Alle elezioni federali del settembre 2013, quando il cavallo di battaglia, era solo l’uscita dall’euro, AfD ha racimolato, dal nulla, un dignitoso 4,7% dei consensi, restando fuori per un soffio dal Bundestag. A maggio del 2014 i voti raccolti alle europee erano già il 7,1%. Oggi AfD è presente in otto dei 16 parlamenti statali tedeschi e il 18 settembre la cifra salirà a dieci. Al successo delle formazione che ha saputo intercettare i timori dei tedeschi per un’immigrazione incontrollata ha contribuito in primo luogo Angela Merkel: aprendo un anno fa ai rifugiati della guerra civile in Siria, la cancelliera ha fornito gasolio alla piccola nave corsara. Al timone dal luglio del 2015 c’è Frauke Petry: classe 1975, la giovane leader - che in comune con Angela Merkel ha solo il dottorato in chimica - ha disarcionato Lucke, reso politicamente spendibili le marce xenofobe dei «Patrioti contro l’islamizzazione dell’Occidente» (Pegida) a Dresda e trasformato AfD nel più agguerrito partito di protesta. Specialmente all’est. Nei territori dell’ex Ddr, segnati da maggiore disoccupazione e povertà che all’ovest, la comprensione per l’accoglienza ai profughi dettata da Merkel è pari a zero. Risultato: se a livello federale AfD è accreditata del 14% dei consensi, in Meclemburgo la formazione di Petry dovrebbe raccogliere il 19% diventando di punto in bianco il terzo partito statale, dopo Cdu e Spd in calo e prima dei socialcomunisti della Linke. Non è fantapolitica: lo scorso marzo, nell’orientale SassoniaAnhalt AfD è balzata dal nulla al secondo posto con il 24%, obbligando la Cdu a governare in coalizione con Verdi e Spd, uscita con le ossa rotte. Nato come partito conservatore, AfD riesce a erodere il consenso tanto sul lato destro che su quello sinistro. Da mesi Merkel ripete il suo mantra: la sfida dell’integrazione dei rifugiati è sotto controllo; eppure gli attentati jihadisti di luglio hanno aumentato la sensazione di insicurezza. Frauke Petry lo sa bene e campa di rendita: lo scorso marzo ha definito «legittimo» l’eventuale ricorso delle armi da fuoco parte dei poliziotti di frontiera contro gli immigrati, e pochi giorni fa ha invitato i suoi connazionali a sparare per primi per difendere famiglia e proprietà, «perché lo sappiamo che nei piccoli villaggi la polizia ci mette tanto ad arrivare». Le elezioni federali in Germania sono in programma per settembre 2017.

Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare: 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT