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Riportiamo da LIBERO di oggi, 31/05/2013, a pag. 1-13, l'articolo di Maria Giovanna Maglie dal titolo "Spiaggia vietata alle bagnine. Altrimenti l'islam s'arrabbia".
Possibile che non ne sapesse niente, visto che l'iniziativa è stata pubblicamente annunciata e spiegata? Così pensano di affrontare la crisi? Chiamando i bagnini beach steward ed escludendo le donne? Io a Jesolo non metterò piede, ma la verità è che questa gente è lo specchio dell'ipocrisia e della stupidità italiani verso e contro le donne. Votiamo pompose risoluzioni in Parlamento, votiamo un uomo una donna alle urne come nel film di Verdone, poi arriva un marocchino o un senagalese illegale qualunque e, parola del presidente di Federconsorzi, Renato Cattai, che ora fa marcia indietro: «Abbiamo riscontrato che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna, la considera un'offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione. E così abbiamo deciso di impiegare solo maschi». Al sud si dice cornute e mazziate, aggredite e pure espulse dalla possibilità del lavoro, visto che sono stati assunti cinquanta beach steward dall'i giugno all'8 settembre, che si occuperanno di informazioni al turista e di avvisare ambulanti e massaggiatori abusivi che è vietata la sosta nelle zone in concessione, di rintracciare i genitori di bambini smarriti in collaborazione con i bagnini di terra e di salvataggio. C'è crisi di lavoro, ma niente donne, ci si offendono gli islamici clandestini, pardon, migranti. Adesso arrivano giustificazioni pelose e ripensamenti indotti, resta la durezza delle reazioni di pochi per la verità esponenti politici, assente la Boldrini, che hanno probabilmente fatto la differenza. «La notizia che viene dalle spiagge di Jesolo mi offende e mi scandalizza come cittadina e ancora di più come parlamentare veneta», dice la sen. Anna Cinzia Bonfrisco del Pdl. «In un momento in cui il Parlamento si appresta a ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne tali atteggiamenti discriminatori sono intollerabili. Un Paese che sta conquistando leggi sempre più avanzate in tema di parità non può essere ridicolizzato con notizie di questo genere». Ma la spiegazione della debolezza è ancora un'altra e la Bonfrisco affonda: «Penso, inoltre, che il cedimento dei nostri diritti sull'altare di una religione diversa dalla nostra non abbia nulla a che vedere con l'integrazione». E Mara Carfagna fa chiarezza anche dell'ultima scusa addotta: «In Italia non c'è alcuna differenza, le discriminazioni non sono tollerate né tollerabili. Peggio sarebbe se il problema fosse quello di garantire sicurezza alle lavoratrici: è lo Stato, attraverso le sue diramazioni, a doversene occupare. E lo Stato italiano saprà certamente farlo a Jesolo, come nel resto d'Italia». Per inviare la propria opinione a Libero, cliccare sull'e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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