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Shalom Rassegna Stampa
10.08.2017 Turismo in Israele: nel 2017 una crescita mai vista. E scatta l'ora degli ostelli
Analisi di Fabiana Magrì

Testata: Shalom
Data: 10 agosto 2017
Pagina: 18
Autore: Fabiana Magrì
Titolo: «Ostelli: sarà il business del futuro»

Riprendiamo da SHALOM di agosto 2017, a pag. 18-19, con il titolo "Ostelli: sarà il business del futuro" il commento di Fabiana Magrì.

Risultati immagini per MITZPE RAMON Silent Arrow
"Silent Arrow", a Mitzpe' Ramon

Da aprile 349 mila turisti hanno visitato Israele. Un record. Mai nessun singolo mese ha registrato un tale numero di presenze dal 1948. L’aumento, rispetto al 2016, è di circa il 40%. Dall’inizio del 2017 (dati aggiornati a maggio) il turismo ha iniettato ben 6 miliardi di shekel (1,5 miliardi di euro) nell’economia israeliana. Primo pensiero: aiuto! Ad agosto Frishman (la nota spiaggia di Tel Aviv, ndr.) sarà più affollata e invivibile che mai. Secondo pensiero: e se questo boom si rivelasse un’opportunità per nuovi business…? Acquistare immobili a Tel Aviv, anche se per puro investimento, è ormai un lusso per pochissimi. In ogni caso, non è verso la “Non Stop City” che il ministero del Turismo israeliano sta spingendo i nuovi flussi turistici. “Alloggi economici” e “deserto” sono le parole d’ordine per investire in Israele adesso e nei prossimi anni, per molti motivi. Per incoraggiare la costruzione di strutture di accoglienza low budget, nel 2016 il governo israeliano ha autorizzato, su proposta del Ministro del Turismo Yariv Levin, una sovvenzione del 13% a chi investe in imprese di questo tipo. Il finanziamento si aggiunge a quello già previsto, pari al 20%, per creare, ampliare, ripristinare o modificare l’utilizzo di una struttura turistica in aree ritenute prioritarie. Con un po’ di fiuto, è possibile quindi ottenere da parte dello stato di Israele un aiuto pari al 33% dell’investimento totale necessario. Gli ostelli, che rientrano nella categoria delle strutture finanziabili, in Israele sono soltanto una trentina. Tra questi, «nessuna struttura è posseduta e gestita da italiani. Il primo ad aprire – suggerisce Ori Gonen, coordinatore della Israel Hostel Association – avrebbe l’opportunità di diventare un punto di riferimento per tutti i turisti di lingua italiana». Ci sono sette ostelli tra Tel Aviv e Yafo. Otto sono sparsi per la Galilea. Nei pressi della costa del Mar Morto, lunga 90 chilometri, ci sono solo quattro strutture. Sono tre gli ostelli a Gerusalemme, tre sulle alture del Golan e tre nel Negev, tutti a Mitzpe Ramon. Solo due a Haifa e uno soltanto a Eilat. La domanda sta crescendo esponenzialmente e l’offerta è limitata a poche zone. Aprire alloggi economici e ostelli nelle zone tra Acco, Haifa, Gerusalemme – in Città Vecchia mancano completamente – e il Mar di Galilea vorrebbe dire inserirsi nel mercato dei pellegrinaggi ma è soprattutto al deserto del Negev e all’Arava che conviene guardare. L’inverno scorso il Ministero del Turismo israeliano e l’Associazione Albergatori di Eilat hanno offerto a compagnie aeree e operatori turistici un incentivo finanziario di 60 euro per ogni passeggero in arrivo a Eilat. L’aumento dei turisti è stato esponenziale, il 169% in più rispetto alla stagione precedente. Secondo le aspettative del Ministero del Turismo il trend si manterrà positivo anche per il prossimo inverno. L’obiettivo è attrarre in particolare turisti stranieri, che oggi sono solo il 15% ma in passato, negli anni ’80 e ’90 quando Eilat raggiunse uno dei picchi di popolarità come meta turistica internazionale, erano il 40%. Se si considera che l’offerta degli alberghi in città, salvo una manciata di eccezioni, è mediamente scadente (l’ultima struttura ha inaugurato dodici anni fa e nessuna nuova apertura è prevista almeno per i prossimi tre anni), l’opportunità di creare strutture di accoglienza economiche, nuove e originali, ha un potenziale enorme. Qualche esempio (provato personalmente) a cui ispirarsi?

MITZPE RAMON Silent Arrow (http://silentarrow.com/en/home/)
A pochi passi dal Cratere di Ramon, a 900 metri sul livello del mare, il Silent Arrow offre un buen retiro per chi cerca ispirazione e relax nel deserto. Crocevia di numerosi sentieri escursionistici della zona, Silent Arrow offre diverse possibilità di alloggio, sia individuali sia per gruppi. Certo, l’esperienza è per veri freak! Per gli altri, può sembrare incredibile come nel 2017 sia possibile e gradevole vivere (qualche giorno) senza elettricità. L’unica energia è quella solare, che garantisce un’illuminazione soft anche la notte. Per questo animali diurni e notturni sono inquilini abituali e il cielo stellato è uno spettacolo che si ripete ogni notte. La cucina comune è attrezzata sotto una grande tenda accogliente, arredata con divani e tavoli, stoviglie, pentole e bicchieri e un angolo caffè e tè ma, non essendoci elettricità, non c’è il frigorifero. C’è invece un giardino di spezie da cui raccogliere l’occorrente per insaporire i pasti. In comune sono anche i servizi igienici e le docce, con acqua calda 24 ore su 24. Una possibile sistemazione è in private dome (bungalow), tutti costruiti a mano con materiali locali. Possono ospitare singoli individui, coppie e famiglie. Ciascun dome dispone di un letto matrimoniale e di letti supplementari in base al numero delle persone. È più in stile ostello la soluzione in tenda dormitorio, dotata di materassi e coperte. In inverno le tende sono riscaldate con una stufa a legna ma chi sceglie questa opzione farebbe meglio a portarsi un sacco a pelo. È possibile anche campeggiare all’interno della struttura, portando con sé tutto il necessario ma utilizzando gli spazi e i servizi comuni. Le attività organizzate al Silent Arrow sono di ogni tipo, dall’osservazione delle stelle ai tour con i cammelli, dalle gite in jeep ai workshop di yoga, tai-chi e sopravvivenza ma la specialità della casa – da cui il nome – sono le lezioni di tiro con l’arco nel deserto! Se il Silent Arrow è un’esperienza troppo freak, a Mitzpe Ramon c’è un’altra soluzione, dotata di maggiori confort e creata apposta per i bikers.

Ibex Desert Inn (http://www.ibexhotel.co.il)
Menachem e Aviva si sono trasferiti dieci anni fa da Herzlyia a Mitzpe Ramon, annoiati dalla vita di città. Appassionati di mountain bike, hanno iniziato a rendersi conto di tutto quello che mancava per soddisfare le necessità di questa nicchia di sportivi e viaggiatori: una comunità, percorsi tracciati e strutture di accoglienza attrezzate. Ci hanno pensato loro a colmare le lacune, fondando il primo – e unico – bike hotel di Israele, un vero e proprio punto di riferimento. Oggi la comunità locale è numerosa e iniziano ad arrivare bikers da tutto il mondo, attirati anche dal nuovo Israel Bike Trail, già completo nel tratto tra Eilat e Sde Boker, ancora in progress nella parte che salirà fino al Monte Hermon. L’Ibex hotel dispone di tre mini-appartamenti su due livelli, adatti ad ospitare fino a cinque persone, con una camera da letto e un soggiorno con angolo cottura e divani letto, bagno e doccia privati, televisione e aria condizionata e un patio privato. Ci sono anche cinque camere doppie con servizi privati, e altre due camere per famiglie, per ospitare fino a quattro persone. La zona notte si sviluppa intorno a un grande soggiorno con divani, poltrone e un lungo tavolo, oltre al ristorante dove vengono servite colazioni e cene. Il vero valore aggiunto sono la preparazione e la competenza di Aviva e Menachem sui sentieri da percorrere in bicicletta, per un’esperienza del Negev davvero unica.

Risultati immagini per Dead Sea Adventure Hostel
Dead Sea Adventure Hostel

ARAD Dead Sea Adventure Hostel (http://www.deadseaadventurehostel.com)

Il Dead Sea Adventure Hostel è il punto di riferimento per chi vuole vivere il deserto come un’avventura. Ultima costruzione della periferia meridionale di Arad, sulla strada per Masada, passato l’ostello c’è solo il deserto, con sentieri da percorrere a piedi e in bicicletta. La struttura è piuttosto tradizionale in termini di stanze e letti ma quando si tratta di attività e servizi, il Dead Sea Adventure Hostel esprime tutta la sua unicità, non solo in Israele ma in tutto il Medio Oriente. Ad esempio: mai pensato di fare una spedizione speleologica nelle grotte di sale del Mar Morto? Nel pacchetto creato da Gilad, specializzato in vacanze-avventura, non ci sono solo attività estreme ma anche tour ecologici, culturali, serali (per osservare le stelle) e culinari (come i workshop per imparare a preparare l’humus).

MAR MORTO Shkedi’s Camplodge (http://shkedig.com)
L’atmosfera che Gil Shkedi ha saputo creare nel suo lodge, a 20 minuti di macchina a sud di Ein Bokek sul Mar Morto, è unica. Shkedi’s Camplodge è un posto per l’anima, che anche da solo varrebbe un viaggio. Il miracolo compiuto da Gil è aver saputo creare, con le proprie mani, un luogo dall’aspetto freak ma dotato in realtà di ogni confort e curato fin nei minimi dettagli. La reception-bar è sotto una grande tenda arredata con tappeti, divani, e musica di sottofondo. Al centro del campo c’è quello che Gil chiama “il parlamento”: tavoli e sedie dove i turisti si ritrovano per mangiare e chiacchierare. La grande cucina è accanto alla reception, con fornelli, forno a microonde, frigorifero, stoviglie e utensili vari. All’aperto sono disponibili diversi barbecue. Specialmente durante le fredde notti invernali, gli ospiti si ritrovano seduti intorno al fuoco, oppure immersi nelle amache appese in cerchio sotto la cupola del lodge per favorire il relax e la conversazione. I bagni e le docce con acqua calda sempre disponibile, tutti accessibili anche ai disabili, sono tenuti perfettamente in ordine. Le sistemazioni sono sia bungalow privati in legno con aria condizionata sia tende dormitorio, per singoli o per gruppi, arredate con tappeti e materassi colorati. Una colonia di gatti fa parte della compagnia.

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