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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.08.2017 No al commercio con l'Iran: impariamo dagli Usa
Commento di Michael Levi

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 agosto 2017
Pagina: 1
Autore: Michael Levi
Titolo: «No al commercio con l'Iran: impariamo dagli Usa»

No al commercio con l'Iran: impariamo dagli Usa
commento di Michael Levi

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Viviamo in un Europa e purtroppo in un’ Italia che sembrano incantate, prive di difese, senza la volontà e l’energia per sopravvivere. Il mondo intorno cambia in fretta e nuove potenze si affacciano al mediterraneo. L’ Iran sta’ conquistando giorno dopo giorno il medio oriente, lo ha tagliato in due consolidando la partnership con Hezbollah in Libano, prendendo il controllo dell’ Iraq tramite le milizie sciite e posizionandosi in Siria grazie all’ alleanza con Assad.
Nonostante questo, non si vede alcuna reazione in Europa, anzi l’Iran e’ considerato un partner affidabile, necessario, moderato. Addirittura c’e’ chi sostiene vigliaccamente, nel parlamento Europeo, che l’ Iran sia utile per combattere il fondamentalismo islamico anche se, come sappiamo, non c’è nulla di più falso! L’ Iran promuove la parte più fondamentalista dell’ Islam, quello che vuole imporre la legge islamica, la Sharia. Quella che vuole combattere a tutti i costi la cosiddetta “corruzione occidentale” che mina la purezza dell’ Islam. La Rivoluzione islamica iraniana è andata a braccetto con le correnti sia di destra che di sinistra che da decenni si dichiarano anti americane o anti “imperialiste” trovando consenso proprio tra quelle persone che in occidente, demonizzando l’America, invocavano la libertà.
Per questo la minaccia iraniana e’ sottovalutata da molti, permettendo così a pochi di stringerci affari tanto vantaggiosi quanto meschini incrementando le ricchezze di un paese che fa dell’integralismo islamico la sua principale bandiera
Ci sono gli interessi dei grandi gruppi petroliferi come ENI oppure quelli delle Ferrovie dello Stato Italiano che vogliono investire in Iran. Costruire linee ad alta velocità. Tante commesse e tanti soldi in ballo per molte aziende.
Gli americani, a differenza degli europei, stanno cercando di costruire anticorpi velocemente per contrastare le azioni virulente iraniane. La settimana scorsa il repubblicano Dan Donovan ha chiesto alle autorità Federali e al Congresso USA di indagare le azioni di alcuni fondi iraniani che da qualche anno sovvenzionano le università’ americane.
L’ Iran e’ accusato di investire ingenti somme ad università come Columbia, Harvard e Princeton per promuovere un’ agenda favorevole all’ Iran. Hanno corrotto e pagato docenti per promuovere la loro agenda di conquista in Medio Oriente.
In Italia nessuno si pone domande, ma il pericolo e’ ancora maggiore.
Regioni Italiane stanno siglando accordi di gemellaggio che prevedono scambi economici e culturali con l’ Iran. E’ doveroso ricordare che l’ Italia fu per molti anni un campo di battaglia dove i servizi segreti sovietici si infiltrarono nei gruppi giovanili di estrema sinistra con l’ intento di minare dall’ interno lo Stato. L’ unione sovietica voleva infatti espandersi anchein Italia che in quegli anni aveva il partito comunista piu’ grande dell'Europa.
Grandi masse, per ragioni culturali o politiche, in buona fede sottovalutano dunque in Italia il pericolo iraniano. In questo momento l’ Iran cerca di ingraziarsi, da un lato, la lobby potente delle grandi societa’ petrolifere europee come Eni e Total offrendo lucrosi accordi di esplorazione e produzione di petrolio e gas. L’ Iran e’ infatti uno dei paesi piu’ ricchi al mondo di gas e petrolio dove l’ estrazione costa una frazione di quello che costa nel nord europa o nell’ offshore africano.
Dall’altro lato compra le attenzioni dei nostri politici con allettanti possibilità di business diffusi. Sono tanti i politici che viaggiano a Teheran per promuovere relazioni ed affari, come ad esempio Massimo D’ Alema. Oppure come l’ ex Vice Ministro del Ministero delle attività produttive con delega al Commercio Estero Adolfo Urso, attuale presidente della Fondazione Fare Futuro vicino all’ Onorevole Meloni. L’ Ex Ministro ha fondato una societa’ chiamata Italyworldservice ed e’ molto attivo nel rappresentare grandi e medie imprese italiane in Iran. Ma ce ne sono ovviamente molti altri!.
Dobbiamo contrastare questo pericolo o ci ritroveremo un paese sotto il ricatto e l’influenza dei fondamentalisti islamici. Ricordiamoci tra l’ altro che l’ ondata migratoria causata dalla guerra in Siria ed Iraq, voluta dall’ Iran e da Assad che hanno fatto una vera e propria pulizia etnica in quei paesi martoriati, non credo ci aiuterà molto nel contrastare il grande pericolo che stiamo correndo. E’ fondamentale dunque che ciascuno di noi si attivi per informare cosa sta succedendo,  per affrontare il pericolo conoscendolo. 

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Michael Levi

 


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