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Informazione Corretta Rassegna Stampa
02.01.2017 IC7 - Il commento di Noemi Di Segni: L’anno che ci attende…
Dal 25 al 31 dicembre 2016

Testata: Informazione Corretta
Data: 02 gennaio 2017
Pagina: 1
Autore: Noemi Di Segni
Titolo: «IC7 - Il commento di Noemi Di Segni: L’anno che ci attende…»

IC7 - Il commento di Noemi Di Segni
Dal 25 al 31 dicembre 2016

L’anno che ci attende…

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E’ già il 2017! L’anno a venire sembra sempre un futuro abbastanza lontano e quando arriva ci sorprende e ci travolge con il da farsi. Come primo atto ci troviamo ad apporre la nuova data, con una certa attenzione e forse emozione. Si avvia un anno con una serie impressionante di anniversari e date che rappresentano pietre miliari nella definizione di assetti geo-socio-politici complessi, sofferti, tutt’ora in grande evoluzione e sui quali siamo chiamati ad interrogarci. In che direzione stiamo andando? Chi decide e chi governa i cambiamenti? Qual è in questo scenario, difficile da leggere e da comprendere, il nostro ruolo e dovere, come Istituzioni, come aggregazioni, come minoranze, come religioni. A volte pare che siano solo i grandi e i potenti a determinare le sorti del mondo. Sono convinta che anche le persone singole nel loro agire quotidiano possono e devono fare la differenza. Ecco alcun anniversari riportati in ordine “crescente”:


50° anniversario dell’unificazione di Gerusalemme
50° anniversario dell’esodo silenzioso degli Ebrei Libici
60° anniversario della firma trattato di Roma
70° anniversario della risoluzione Onu 181 sulla spartizione della Palestina
100° Anniversario della dichiarazione di Balfour
100° anniversario della rivoluzione russa
120° anniversario dal primo congresso sionista

Sono tutti momenti determinanti e decisivi delle nostre sorti, del nostro presente. Sono atti adottati dai governi di diversi Paesi, dai popoli, dall’Onu. Su tutti questi siamo chiamati a riflettere, a non ammettere il silenzio, a non negarne la rilevanza, a non fingere che si possa tornare indietro, a non ignorare che si deve fare ancora molto, a non perdere di vista l’obiettivo vero e finale: quello di affermare le libertà, l’esistenza di Israele, la pace e lo sviluppo, il valore della vita.

L’anno che abbiamo appena lasciato alle spalle sarà ricordato per un triste e preoccupante elenco di date che hanno molti nomi e cognomi. Migliaia e migliaia. Ricorderemo gli attentati sempre più marcati dall’odio e dall’intolleranza culturale e religiosa, i massacri che accadono anche a poche centinaia di chilometri dai confini dell’Europa, le ondate di profughi in cerca di una luce, e infine le incomprensibili e aberranti risoluzioni adottate da Organizzazioni internazionali deputate ad agire per la pace, la cultura e lo sviluppo, che agiscono per ben altri obiettivi.

Su tutto questo dobbiamo riflettere e agire. Ecco allora gli eventi salienti che ci attendono e sui quali siamo già al lavoro, per dare il nostro fattivo contributo a queste sfide.

Giorno della Memoria – eventi organizzati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri:
- (Roma 22 Gennaio) Corsa per la Memoria: ricordare la memoria della Shoah attraverso una corsa sportiva. L’idea è quella di affermare la vita, che continua nonostante tutto e nonostante tutti i popoli che hanno cercato nei secoli di sterminare noi ed altri con genocidi e massacri. La vita continua trovando la forza di vivere, a volte di sopravvivere. Lo faremo con la partecipazione di tutta la cittadinanza, di tutte le età, attraverso un percorso nel quale incroceremo alcuni luoghi e narrazioni di quanto accaduto negli anni della guerra. Corriamo verso il nostro futuro ricordando ciò che è stato affinché diventi parte del nostro percorso e della nostra capacità di tramandare il perché della vita.
- (Roma 26 Gennaio) Convegno dedicato al tema Legge e Legalità – Le armi della Democrazia nel quadro dell’integrazione europea: intendiamo avviare una riflessione sul potere della legge: arma di difesa o arma di distruzione di un intero ordinamento giuridico che all’indomani della seconda guerra mondiale andava ricostruito e oggi va difeso ed interamente ripensato. Quanto è stato realizzato del progetto comunitario? si è maturato un acquis communautaire immenso in tutti i campi immaginabili, si è soprattutto curata l’integrazione economico finanziaria. Ma tutto questo oggi rischia di vanificarsi se non ristabiliamo la cornice valoriale all’interno della quale affermare innanzitutto il diritto alla vita. Vita nel senso più profondo e non solo fisica. Il rispetto per le diversità e per le culture altrui, ovvero l’idea di una coesistenza pacifica, fianco a fianco, tra persone di diverse fedi ed etnie. Un tema che non può più essere uno di tanti punti all’ordine del giorno di una delle tante commissioni ma il tema posto al centro della sostenibilità e della sicurezza in Europa. Assistiamo in diversi Paesi Europei, e non solo, ad un crescente appello di difesa dai radicalismi esterni da parte delle frange più radicali connotate da un rifiuto populistico – dobbiamo accordare a questi ultimi la fiducia e affidare loro la nostra salvaguardia? Ai Capi di Stato che si riuniranno il 25 marzo a Roma intendiamo rivolgere un proclama sui valori fondanti ed una richiesta di rinnovato e consapevole impegno.

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(24 maggio) Yom Yerushalaim. Evento dedicato a Gerusalemme - alla sua luce e spiritualità - nei secoli, nella religione, nella sfida alla multietnicità, nella cultura e nell’accademica. Un festival e un insieme di seminari dedicati alla città eterna e alla sua storia. Dalle scoperte archeologiche ai nuovi piani urbanistici, dalla fondazione del nucleo biblico alle considerazioni di diritto internazionale.

(inizio giugno) Una serie di eventi ed iniziative dedicate all’esodo degli ebrei dai diversi Paesi arabi nell’arco degli anni 47-67. Negli anni cinquanta e inizi sessanta l’esodo dal mondo arabo assume proporzioni di massa. A ondate gli ebrei abbandonano i loro paesi di origine per Israele, l’Europa e le Americhe. Il numero complessivo ammonta a circa 850.000 persone (in particolare si stimano i fuoriusciti da: Iraq 135.000, Egitto 75.000, Algeria 75.000, Libano 5.000, Libia 40.000, Marocco 265.000, Siria 30.000, Tunisia 70.000, Yemen 60.000), trasformati in ostaggi, destinatari di pogrom, in Paesi nei quali vivevano come minoranze dhimmi, popoli vinti e assoggettati e protetti sulla base del “Patto di Omar”.

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Ebrei a Tripoli prima della cacciata

La storia degli ebrei del mondo arabo è stata largamente rimossa. Una rivisitazione e rievocazione della vicenda storica degli ebrei del mondo arabo, della loro cultura e delle loro memorie, della loro fuga silenziosa dopo sanguinosi pogrom, sono uno dei passaggi chiave per contrastare i molti luoghi comuni del conflitto arabo israeliano e per una riflessione sui fenomeni politico-giuridici di grande attualità dell’immigrazione in Europa dai Paesi arabi.

In attesa di vedervi in tutte le celebrazioni tra i nostri partecipanti e di condividere questi importanti momenti con ciascuno di voi, rivolgo a tutti i lettori l’augurio per un anno di sfide e soddisfazioni, di luci che prevalgono sulle ombre, di informazione che sia da leggere senza dover correggere e di eventi che segnano un anno da voler ricordare.

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Noemi Di Segni, Presidente Ucei - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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