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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.04.2014 Da Firenze a Gerusalemme : Giulio Racah tra fisica e sionismo
di Stefano Covino, Fabrizio Tavecchio

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 aprile 2014
Pagina: 1
Autore: Stefano Covino-Fabrizio Tavecchio
Titolo: «Da Firenze a Gerusalemme : Giulio Racah tra fisica e sionismo»

Riprendiamo dal  GIORNALE di ASTRONOMIA, rivista di informazione, cultura e didattica della Società Astronomica Italiana, marzo 2014, l'articolo di Stefano Covino e Fabrizio Tavecchio, dal titolo " Da Firenze a Gerusalemme : Giulio Racah tra fisica e sionismo" (segnalato da Marco Papa)

Universita Ebraica Gerusalemme,  Giulio Racah

  Milano- La professione di (astro-)fisico richiede un elevato grado di mobilità. Collaborazioni internazionali sono la norma e il trascorrere periodi di lavoro in istituti di altri paese è limitato più dai normali vincoli familiari che dai fattori professionali. E fu così che durante l’inverno del 2011 uno degli autori si trovava ospite della Hebrew University, a Gerusalemme, presso un gruppo di colleghi israeliani che si occupano di lampi di luce gamma, i ben noti, con l’espressione inglese, Gamma-Rey Burst. E curiosando un poco nei corridoi dell’istituto che lo ospitava scoprì che lo stesso e denominato “Racah Institute of Physics”.
Fu però qualche mese dopo. In Italia, discutendo con il collega Aldo Treves, che scoprì che il “Racah” in questione avrebbe dovuto dire molto di più a dei fisici italiani, in quanto si trattava appunto di un nostro connazionale, Giulio Racah, fiorentino di nascita e di formazione. E come sia accaduto che un fisico fiorentino diventi così importante da avere un prestigioso istituto intitolato a suo nome in Israele è una storia interessante e profondamente interconnessa, per altro, con la storia ancora recente, quasi cronaca, del nostro paese, del medio oriente e dell’Europa intera. Una storia che merita di essere raccontata.

 Giulio Racah nasce il 9 febbraio 1909 a Firenze, da una famiglia di lunga tradizione ebraica. Giovane di ampi interessi e predisposizione per la matematica e la fisica, ottenne la laurea, sempre nel capoluogo toscano, nel 1930, con una tesi sull’interferenza della luce, con relatore Enrico Persico. Quest’ultimo era membro di spicco di un gruppo che vantava personalità del calibro di Bruno Rossi, Giuseppe Occhialini e Gilberto Bernardini. Successivamente studiò a Roma sotto la guida di Enrico Fermi e a Zurigo con Wolfgang Pauli. A soli 28 anni, nel 1937, fu nominato “professore straordinario” presso l’Università di Pisa. Si trattava infatti del più giovane professore di quell’ateneo. I primi decenni del Novecento sono stati definiti, non a torto, come l’epoca d’oro della fisica moderna. Negli anni Trenta, la meccanica quantistica era ancora “nuova” ed è comprensibile che attirasse gli interessi di giovani e brillanti ricercatori. Le ricerche di Racah erano allora dedicate al calcolo di sezioni d’urto d’interesse per interazioni che si pensava avessero importanza nello studio dei raggi cosmici.  I raggi cosmici, propriamente detti, avevano avuto scoperta ufficiale solo nel 1912 ad opera di Victor Hess e addirittura qualche anno prima, anche se si trattava e si tratta di una scoperta poco nota anche nella comunità scientifica, da parte di Domenico Pacini.
Racah, scienziato brillante, di indubbie capacità e stimato dalle personalità scientifiche più influenti dell’epoca, era però ebreo di nascita e cultura. Colpa inescusabile nell’ottusa follia dell’epoca. Nel 1938, in seguito alla promulgazione delle famigerate leggi razziali italiane, fu licenziato dell’Università di Pisa ed emigrò direttamente in Palestina, allora mandato britannico. Nel 1939 fu nominato professore di fisica teorica presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. Colpisce che il giovane Racah potesse portare con sé le lettere di raccomandazione di Enrico Fermi, Wolfgang Pauli ed Albert Einstein!
Racah, in effetti, non prese probabilmente questa decisione all’improvviso. Fervente sionista era senz’altro in contatto con le organizzazioni sioniste in Italia e l’occasione delle leggi razziali fu certamente da stimolo per poter condurre in Palestina fisici di qualità per formare una scuola ebraica di fisica teorica. In questo percorso che, senza dubbio, per gli Ebrei di quell’epoca aveva anche la suggestione di un ritorno dall’Esodo, vediamo coinvolti le principali personalità dell’organizzazione sionista in Italia, come Augusto Levi e Dante Lattes.
In realtà, i rapporti fra il sionismo italiano e il fascismo sono complessi e tutt’ora non completamente sviscerati dall’analisi storica. Se da una parte i pregiudizi antiebraici erano certamente presenti nelle personalità di spicco del regime, un comune sentimento anti-inglese, come principale potenza coloniale, era oggettivamente in grado di costituire un rilevante terreno di sintesi.
Sia come sia, Racah in Palestina prese parte attiva ai movimenti clandestini, volti alla conquista dell’indipendenza. Non appena il Regno Unito rimise il mandato in Palestina, allo scoppio della guerra con una coalizione di nazioni arabe, nel 1948, vediamo Racah, nella sua posizione di Preside della Facoltà di Scienze, prendere il comando delle forze di difese dell’area dell’università. Il Monte Scopius, nella parte orientale di Gerusalemme.
Non si deve essere trattato di un ruolo militare simbolico, l’area fu sottoposta a diversi attacchi da parte delle forze arabe e infatti rimase tagliata fuori dal territorio israeliano fino alla firma dell’armistizio nel 1949 (il Monte Scopus tornò sotto il controllo israeliano dopo la guerra detta dei “sei giorni”, nel 1969).

L’impegno politico e militare attivo, in quegli anni turbolenti, non impedì però a Racah di continuare la sua attività di ricerca, producendo lavori di grande rilevanza nel campo della fisica nucleare e della spettroscopia atomica. Nel 1959, insieme al cugino Ugo Fano, anch’esso fisico di valore, pubblicò un trattato dedicato allo sviluppo di una procedura per la classificazione dei livelli energetici di determinati atomi. In questo contesto sviluppò anche idee originali nel campo della teoria matematica dei gruppi che espose, invitato da Oppenheimer, in una serie di lezioni a Princeton nel 1951.
Si tratta di un lavoro che conserva la sua sostanziale utilità anche oggi. Coronò quindi la sua carriera scientifica ricevendo nel 1958 il prestigioso Israel Prize per la fisica teorica e divenendo nel 1961 Rettore dell’Università Ebraica. Fu anche parte della commissione israeliana per l’energia atomica, partecipando a più edizioni della Conferenza di Ginevra per l’uso pacifico dell’energia atomica.

Nel frattempo, però, mantenne sempre stretti legami con l’Italia, dove mantenne la casa di famiglia a Firenze e diversi contatti scientifici e personali. Quasi ogni estate si fermava, infatti, nel nostro paese, anche se, dopo la guerra arabo-israeliana del 1948 cui abbiamo accennato, rifiutò un invito a tornare all’Università di Pisa. Fu anche insignito del titolo di commendatore della Repubblica Italiana nel 1965. Suona così in un certo senso persino banale che una tale personalità abbia trovato la morte a soli 56 anni, proprio a Firenze e nella case di famiglia, a causa di una fuga di gas, mentre era di passaggio per raggiungere Amsterdam, dove era in programma una conferenza per il centenario di Pieter Zeeman.
Era il 28 agosto 1965. Il nome di Giulio Racah è ricordato sulla Luna, dove esiste un piccolo cratere a lui intitolato. A memoria di una personalità poliedrica e certamente complessa che ha vissuto da protagonista gli anni più tumultuosi e tragici del Novecento europeo.

Referenze bibliografiche G. BERBARDINI, Giulio Racah: Cenno Commemorativo, “Supplemento a Nuovo Cimento”. 1966, 4. p.542. I. TALMI, Giulio Racah, “Nuclear Physics”, 1966, 83, p. 1 N. ZELDES, Giulio Racah and Theoretical Physics in Jerusalem, in http://arxiv.org/ftp/phisics/papers/0703/0703032.pdf. Stefano Covino e Fabrizio Tavecchio sono entrambi astronomi presso l’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera. I loro principali interessi scientifici sono legati all’astrofisica delle alte energie. Sono entrambi membri della collaborazione MAGIC per le osservazioni in luce Cherenkow. 


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